La tassa sui Biliardini causa proteste soprattutto tra i gestori di spiagge
Lo storico gioco dovrà pagare circa 400 euro per ogni tavolo, perciò sta scomparendo dai bar e dai circoli.
Oltre ai Biliardini pagheranno una tassa anche i ping pong e le giostrine e l’imposta dovrebbe essere stata pagata entro il 16 di marzo. I più colpiti sono certamente i gestori dei stabilimenti balneari che installano più tavoli e non fanno pagare i ragazzi che ci giocano. A conti fatti l’entità della tassazione si aggira intorno all’8% su base forfettaria secondo quanto comunica una circolare dell’Agenzia delle Do
La fame di soldi dello Stato non si sazia mai, infatti l’ultima circolare di ADM dice che si paga un forfait su 510 euro per calciobalilla, biliardini, freccette, calciometri mentre per i jukebox 540 e per i flipper 1.090. Ovviamente la decisione ha scatenato una lunga catena di critiche, come dicevamo soprattutto tra i gestori di locali lungo le nostre spiaggie. Alcuni hanno ricevuto la visita di controllo dell’ADM, come nel caso del “Circolo Amici della Vis” che ha dichiarato: “Noi abbiamo sia il biliardino che il ping pong, ma in entrambi i casi non facciamo pagare nessuno per giocare, sono completamente gratuiti. Così l’anno scorso quando sono arrivati i controlli ci hanno semplicemente detto che dovevamo appendere un cartello con un testo nel quale evidenziare che quei giochi erano gratuiti. Discorso diverso per i biliardi che invece sono a pagamento e per i quali paghiamo una tassa di circa 150 euro”. Ma ci sono casi nei quali per i biliardi si paga il doppio e quindi li hanno rimossi. Come ha fatto il gestore del New Barcollo, un bar ristorante situato in Case Bruciate, Germano Battistini che ha detto: “Per il biliardo pagavo 300 euro l’anno e quindi ad un certo momento l’ho fatto portare via. Le tasse ora si abbattono anche sul biliardino, comprato da poche settimane. Il bollettino è di 40,8 euro e il biliardino l’ho pagato 500 euro perché era usato. Io l’ho preso per i ragazzi del posto, ma posso capire le polemiche su questa imposta perché è una tassa esosa, però se ti fanno i controlli, rischi la multa”. Volendo esprimere il nostro commento possiamo soltanto rimarcare che gli imprenditori in Italia stanno affrontando seri problemi come migliaia di aziende che rischiano il futuro e con loro il posto dei lavoratori e con questa decisione si sta complicando la loro già difficile vita.
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