La Saga infinita di Global Starnet continua con il Tar del Lazio
La richiesta di annullamento della decadenza della concessione da parte di Global Starnet è stata respinta dal Tar del Lazio, ma la disputa non finisce così.
Coma abbiamo riferito abbondantemente in altri articoli, alla società concessionaria Global Starnet, ex Bplus ed ex Atlantis World, era stata revocata la concessione di rete per la gestione di apparecchi da intrattenimento per mancanza dei requisiti di fiducia, ma la compagnia aveva chiesto l’annullamento del provvedimento che il Tar del Lazio ha respinto perché: “non sussiste un pregiudizio grave e immediato derivante dal procedimento impugnato in virtù della previsione di un periodo di gestione transitoria preliminare alla definitiva inefficacia della concessione”.
Alla società, tra l’altro, era stato contestato di aver pagato in ritardo il Preu e le imposte sui redditi per diversi anni e di aver trasferito ingenti somme di denaro, circa 200 milioni, alla compagnia madre in Gran Bretagna.
Provvedimento persecutorio di AAMS, lamenta Global Starnet
Al rigetto del Tar, Global Starnet ha risposto: “La disposizione è basata su Fragili Argomenti dovuti ad un atteggiamento di persecutoria ostilità da parte dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli”.
I tre avvocati della società, rappresentata dal Prof. Stefano Vinti, hanno chiesto la sospensione della decadenza e, in via subordinata, la rimessione degli atti alla Corte Costituzionale e alla Corte di Giustizia Europea. La vicenda, poco chiara sin dall’inizio, si dipana attorno al processo penale pendente presso il Tribunale di Milano, contro Francesco Corallo, socio di riferimento del concessionario, che però non è stato ancora giudicato e servirà tempo per ottenere un giudizio che potrebbe portare all’esclusione dal mercato di Global Starnet. Se è vero che in Italia tutti sono innocenti fino a sentenza definitiva passata ingiudicato, non si capisce perché nel caso specifico si proceda in modo diverso. Infatti quanto alla correttezza fiscale la società dichiara che le rateizzazioni tributarie di cui ha beneficiato nel 2009 sono tutte in regola mentre figurano tra le cause della decadenza. Non intendiamo entrare nel merito della questione ma sappiamo che le rateizzazioni tributarie sono state usufruite anche da altre società concessionarie e che anche altre grandi aziende hanno impegnato presso le banche i diritti delle VLT in seguito al decreto Abruzzo, che ha introdotto le VLT e per ricevere i finanziamenti hanno usato i diritti. Nella sostanza, e detto molto brevemente, lo Stato per instaurare il nuovo sistema del gioco legale ha consentito diverse variazioni nel modo di finanziarsi delle aziende, che già all’origine avrebbero dovuto possedere i requisiti finanziari per ottenere la concessione di rete e ora, usando cavilli burocratici, ne punisce una per tutte prima ancora che la colpevolezza del gestore venga accertata.
Massimo Ranalli
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