Il gioco senza vincite in denaro merita maggiore attenzione
L’Amuesement puro viene confuso come il gaming con ciò producendo agli imprenditori gravi danni, ne parlano i dirigenti delle rispettive Associazioni e due importanti Avvocati.
Secondo quanto risulta dal Libro Blu 2019, il comparto del trattenimento senza vincite in denaro veniva punito o fortemente ridimensionato a causa dell’equivoco che lo equiparava al gaming, o peggio ancora era stato ritenuto “l’apripista” al gioco d’azzardo. Gli affari non sono andati bene, ma il 2020 mostra ombre anche più fosche; infatti sia Mauro Zaccaria, Pres. FEE che il sig. LAMA di Confesercenti, prevedono che l’Amusement chiuderà l’anno con un 50% di incassi in meno.
Gli Avv.ti Bloise e Benelli chiedono la distinzione tra i due comparti
L’Avv. Bloise ha chiesto di conoscere chi ha la responsabilità politica e quali occasioni si possono cogliere per favorire gli utenti dei giochi senza vincita in denaro, quindi ha commentato: “Il settore dell’intrattenimento è quello da cui viene l’attività della distribuzione dei giochi nei luoghi pubblici, ma il legislatore negli anni 2000 è stato troppo attento ad evitare determinate derive. Notiamo sempre che in sede politica quando si parla di gioco c’è una certa rigidità, invece quando si parla di Flipper, Biliardo, o Video giochi, l’atteggiamento cambia e c’è disponibilità di rivitalizzarli”. Dovrebbe essere ovvio che la classica sala giochi è un luogo di socializzazione e deve essere ripensata perché è importante per la nostra società.
L’Avv. Ciro Benelli critica la delega di agosto
Benelli esordisce non condividendo la delega di agosto e ha detto: “Dovrebbe essere il MISE ad occuparsi di questo comparto. Si fa come i gamberi, si sta tornando indietro perché non c’è una prospettiva di riforma e il Monopolio deve stare nell’ambito di quella delega che gli dice di fare regole tecniche, ma il presidio sanzionatorio e la regolamentazione rimangono gli stessi. Non c’è nel legislatore alcuna consapevolezza della diversità oggettiva dei due comparti che sono diversi”.
Comunque eventuali nuove regole tecniche non potranno essere applicate senza il consenso di Bruxelles, quindi se si vogliono accelerare i tempi serve una riforma che distingua i due settori come èscritto nelle criticate regole sulle ticket Redemption. Come sempre avviene in Italia, le Istituzioni non dialogano e quindi non ci si deve stupire se le Regioni disciplinano i giochi, pur non dovendolo fare.
M.R.
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