Condannati i Monopoli a Bologna. Mentre continuano i controlli e i sequestri dell’ADM
A Bologna il Tribunale ha accolto l’appello di un noleggiatore e ha condannato i Monopoli a pagare le spese di causa. La vicenda riguardava un apparecchio meccanico, modello “PICCHIO” che l’ADM aveva ritenuto “eccedesse il valore dei premi rispetto ai limiti di legge”, l’apparecchio prodotto in ferro somigliava ai telefoni cellulari di ultima generazione ma era privo di qualsiasi funzionalità. L’ordinanza venne impugnata dinanzi al Giudice di Pace che ha respinto il ricorso, di conseguenza il noleggiatore s’è rivolto all’Avv. Ripamonti che ha fatto appello al Tribunale di Bologna. Ripamonti ha argomentato sulla congruità del valore dei beni rilevati da fatture di acquisto presso un portale cinese che vendeva questo tipo di telefoni, inoltre ha contestato che i Monopoli avessero rilevato la sola violazione riferita al valore dei beni posti in premio e non anche altri profili di irregolarità che vennero introdotti a processo avviato. L’ADM ha contestato le modalità di erogazione dei premi poiché le dimensioni dei telefonini non consentivano la fuoriuscita dei premi, ma il Tribunale d’appello ha affermato che le connotazioni dell’apparecchio prevedevano anche premi in telefonia e che riguardo al valore esso non fosse superiore a 10 volte il costo della partita. Ulteriori importanti principi sono stati espressi a favore delle tesi svolte dalla difesa in tema di onere della prova per il quale l Tribunale ha affermato che lo stesso sia a carico della Pubblica Amministrazione che ha emesso la sanzione. Infine il Tribunale ha accolto la tesi della difesa e ha ritenuto che tale valore possa limitarsi esclusivamente ai rilievi oggettivi e non anche a valutazioni merceologiche dei premi. L’accoglimento dell’appello ha comportato la condanna dei Monopoli alla rifusione delle spese.
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