Beppe Servegnini teme la scomparsa dei giornalisti

Beppe Servegnini teme la scomparsa dei giornalisti

Leggiamo da videoberny@tin.i il lamento del noto giornalista TV Beppe Servegnini, che teme la scomparsa dei giornalisti perché l’informazione arriverà da altre parti, cioè da parti interessate, e sarà mirata alle vendite o a creare l’opinione politica e quindi il giornalismo non avrebbe più ragione di esistere.

 

In sintesi Servegnini lamenta la netta differenza di trattamento legislativo tra il divieto di pubblicità ai superalcolici e alla pornografia, alle armi, mentre quella alle scommesse e altre forme di gioco è consentita.

La risposta venuta dal Sito videoberny@tin.it accusa il giornalista di distrazione perché non ha attentamente seguita la Legge di Stabilità 2016 che ha introdotto una serie di divieti per la pubblicità del gioco anche nelle trasmissioni televisive generaliste e che in caso di inosservanza sono previste sanzioni amministrative irrogate da AGCOM. L’altra accusa di videoberny@tin.it è rivolta ai giornalisti che scrivono per avere consensi senza verificare la veridicità dei fatti.

E’ vero che la Legge di Stabilità 2016 stabilisce restrizioni alla pubblicità del gioco in linea con quanto avviene nella Comunità Europea, ed è, in parte vero che alcuni colleghi scrivono senza avere precisa cognizione dei fatti. Noi però vorremmo anche aggiungere il nostro pensiero per alleviare il pessimismo del collega Servegnini che con qualche ragione fa notare che i giornali subiscono una contrazione e fanno fatica a mantenere il linguaggio di sempre. Il collega Servegnini non ha torto, ma commette un errore di base confondendo l’Informazione che non può che essere fornita dal giornalismo, con la Comunicazione che fa conoscere la scarna notizia e non fornisce alcun approfondimento giornalistico.

E’ vero che la superficialità tipica dei tempi in cui viviamo ha accentuato la tendenza del pubblico a preferire una generica Comunicazione che nulla dice e nulla spiega oltre a coinvolgere i lettori in un vortice di notizie contraddittorie, dal quale non è facile riconoscere la verità e tuttavia Caro Servegnini, la sua esclamazione: “Un giornalista può scegliere: rassegnarsi o reagire” non ci trova d’accordo.

Mondo Automatico, ad esempio, lotta tenacemente per diffondere la verità e coltiva la cultura del dubbio quando alcune affermazioni o regole appaiono poco credibili.

I lettori seri, quelli che credono nell’Informazione disinteressata, non nella semplice Comunicazione, proprio in questi tempi confusi non rinunciano all’opinione di giornalisti professionalmente preparati, anzi la chiedono a gran voce.

La sfida Comunicazione/Informazione è aperta, non sarà facile vincerla, ma noi non ci rassegniamo né ci poniamo il problema della scelta perché abbiamo scelto di fare Informazione con la “I” maiuscola 25 anni orsono.

Coraggio Servegnini, i giornalisti non hanno mai avuto vita facile, ma devono credere nel pubblico che legge e capisce la differenza tra Informazione e Comunicazione.

Cordiali saluti da Mondo Automatico.

 

M.R.

comment Ancora nessun commento

Puoi essere il primo a lasciare un commento

mode_editLascia un commento

Solo gli utenti registrati possono commentare. Clicca qui

menu
menu