Per EGP Fipe servono regole per fermare l’illegalità

Per EGP Fipe servono regole per fermare l’illegalità

Non servono proroghe, ma regole chiare, uniformi su tutto il territorio nazionale e un urgente riordino del gaming.

Il sottotitolo spiega chiaramente il senso di quanto ha detto il Presidente EGP Fipe Manganelli in una intervista OPEN accendendo un faro su di un comparto che dà lavoro a 70mila persone circa su migliaia di sale, decine di migliaia di esercizi e tabaccherie, oltre a garantire diversi miliardi di gettito ogni anno allo Stato.  La cifra citata durante i lavori per la Manovra stima 400 milioni di euro il contributo che arriverà dal comparto e, per essere più chiari, le risorse che finiscono nella Manovra sono composte da due contenuti. Uno è la forzosa ed ennesima proroga delle concessioni per il Bingo, slot e scommesse, l’altro è la stabilizzazione della quarta estrazione del lotto, del superenalotto e dei giochi correlati. Dalle concessioni scadute da tempo arriverebbero 250/300 milioni e 100 milioni dalla quarta estrazione del lotto senza dire degli 11 miliardi dei dipendenti dei giochi pubblici. La normativa attuale si presenta a macchia di Leopardo e Cangianelli ha osservato: “Aspettiamo da anni un aggiornamento chiaro delle regole in modo che gli stessi esercenti possano investire nel contrasto alla ludopatia. Oggi esistono strumenti tecnologici che possono essere molto più utili alla causa rispetto alla distanza imposta con disposizione degli enti locali”. Tornando al ritardo delle concessioni, l’Europa continua a bacchettare l’Italia per i ritardi.

Un comparto che si trascina di proroga in proroga non può fare investimenti e progetti

Ad esempio ci sono i balneari che non disdegnano di avere le proroghe delle proprie concessioni, mentre il comparto degli imprenditori vorrebbe avere regole chiare perché è difficile investire prima di vincere i nuovi bandi. Così il Presidente ha Riassunto: “Il mercato è ingessato tra leggi nazionali e ordinanze locali, e ora si apre anche il capitolo della transizione digitale nella quale si intravedono molti benefici, ma c’è la questione della sicurezza degli esercenti”. Intanto gira il detto  “meno contante gira, meno rischi ci sono” perché  il gioco digitale, se è legale,  agevola il controllo”. Sull’acceso illegale al gioco dei giovani ha inoltre fatto una riflessione: “Sono anche un genitore di due tardo-adolescenti ed ho sentito di storie di minori che sono riusciti a giocare senza avere l’età, soprattutto nel settore delle scommesse, a tal proposito penso che sia fondamentale mantenere una netta distinzione tra gioco legale e quello illegale con standard tecnologici molto alti nel settore legale”. Dalle ultime stime del Vnr veniamo a sapere che sono 1,3 milioni gli studenti tra i 15 e i 19 anni che giocano. Fra questi quasi 800mila sono minorenni, mentre sono120mila gli studenti ritenuti con un profilo problematico, di cui la metà, circa 63mila, non ha completato ancora i 18 anni.

comment Ancora nessun commento

Puoi essere il primo a lasciare un commento

mode_editLascia un commento

Solo gli utenti registrati possono commentare. Clicca qui

menu
menu