Viviana Beccalossi si difende: Non intendevo offendere gli operatori, ma lo Stato

Viviana Beccalossi si difende: Non intendevo offendere gli operatori, ma lo Stato

In una precedente edizione di Mondo Automatico avevamo riferito del processo in corso per diffamazione contro la sig.ra Beccalossi, ma lei si è difesa.

La vicenda data indietro al 26 maggio 2016 quando la sig,ra Viviana Beccalossi, in un incontro con la Confcommercio al Teatro Sociale, parlando dei gestori di giochi legali, aveva affermato: “Come fa a chiamarsi imprenditore uno che arriva la mattina, mette la presa della corrente a sta lì ad aspettare i ciula che vanno a giocarsi i soldi? Non sono imprenditori, ma strozzini di Stato”. Molti operatori si sentirono offesi, così l’imprenditore ternano Emiliano Cecilia, alla cui figliuola di 8 anni avevano detto che il papà era uno strozzino, non perdonò l’offesa ed propose querela insieme ad altri imprenditori e all’Associazione Agge Sardegna. Nella prima udienza la sig.ra Beccalossi s’è difesa dicendo che se lo Stato permette tutto questo è perché vuole arricchirsi sulle debolezze della gente, di conseguenza le sue parole non erano rivolte ai gestori, ma allo Stato. Davanti al giudice di Pace Viviana Beccalossi, allora assessore regionale al Territorio, non ha quindi mai pensato di rinnegare la sua dichiarazione, l’ha solo precisata. Ricordiamo che la Beccalossi è anche firmataria della proposta di legge regionale che ha dettato le distanze tra i locali in cui si può giocare e i luoghi sensibili, poi votata all’unanimità. Lei ha detto di sentirsi ancora difensore delle persone più deboli e non smentisce il video mostrato in aula, ma ha spiegato che la parola “Strozzino” è un termine forte perché non sa chi siano questi signori che gestiscono il gioco lecito, ma è disgustoso che lo Stato diventi biscazziere e che si approfitti dei più deboli. Il PM le ha fatto presente che parlò di imprenditori strozzini e le ha chiesto: “E’ offensivo o NO?”. La risposta dell’ex Assessore è stata: “Parlavo ad una platea di pensionati che non si rendono conto del pericolo, ma è lo Stato che anziché farne una battaglia, ci specula sopra”. La prossima discussione è fissata per il 21 di dicembre e verrà chiamato anche un esperto di ludopatia.

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