Sul divieto alle Ticket Redemption insorgono le Associazioni

Sul divieto alle Ticket Redemption insorgono le Associazioni

La spinosa questione degli apparecchi Redemptions deve essere ancora risolta e le Associazioni sono intervenute.

Da anni si discute del caso Redemptions che sono apparecchi di puro divertimento con erogazione di semplici premi in natura e a basso valore commerciale. Ora la proposta del PD di vietarle ai minori (ai quali sono indirizzate e alle famiglie), ha fatto insorgere la Associazioni del comparto che hanno scritto al Governatore della Toscana Giani per chiedere un incontro. Per essere precisi, al fine di chiarire la situazione, oltre al Governatore Eugenio Giani c’era anche l’Assessore all’Economia Leonardo Massa. La lettera ha fatto seguito alla presentazione, da parte del Partito Democratico, della proposta di legge firmata dalla consigliera Anna Paris che vietava l’uso delle Ticket Redemptions ai minori. Secondo quanto afferma la Consigliera, il meccanismo Gioco-Vincita diventerebbe una normalità e quindi il minore rischia di cadere in un meccanismo mentale che lo avvicina all’azzardo. Inoltre la sig.ra Anna Paris ha asserito: “I ragazzi non hanno ancora sviluppato una autonomia psichica e quindi il rischio che insorga una dipendenza psicologica è ancora più reale”. Ovviamente l’affermazione è stata respinta dagli operatori del settore del gioco senza vincite in denaro che erano pronti ad un confronto con la Giunta regionale toscana. Tra l’altro gli operatori hanno presentato uno studio condotto dall’Università Roma Tre, secondo il quale non c’è correlazione tra l’uso di apparecchi ticket redemptions e lo sviluppo di dipendenza dal gioco. A questo punto chi scrive si chiede, ma se da decenni le Redemptions vengono usate proprio nei Parchi giochi o nei Centri di Intrattenimento per famiglia, come mai i vari Governi degli Stati membri dell’UE non sono intervenuti? Eppoi, per essere sinceri, ogni gioco anche il vecchio “Battimuro”, che prevedeva il lancio di monetine contro una parete e chi era più vicino vinceva tutte le monetine, non ha indotto nessuno al gioco d’azzardo. Ma noi italiani sappiamo tutto meglio degli altri e lo notiamo nei risultati economici che hanno portato il Paese vicino alla bancarotta.

Massimo Ranalli

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