Maurizio Ughi parla del rinnovo delle concessioni per le scommesse e dei rapporti con le Regioni
Il Patron di Obiettivo 2016 chiede al nuovo Governo competenza, ma non di mera politica, nel dirimere la questione del rinnovo delle concessioni e il coinvolgimento della filiera per acquisire la consulenza degli operatori.
In un’intervista con Agimeg, il sig. Ughi ha lanciato la proposta di una legge delega per la riforma del settore pur sapendo che serviranno tempi lunghi e quindi ne consegue la dilazione delle gare per il rinnovo delle concessioni delle scommesse e del bingo. Sarà quindi necessaria una proroga, ma il nuovo Governo dovrà ritoccare il corrispettivo richiesto come spiega Ughi “Sarà necessaria una proroga onerosa delle concessioni e finché non sarà risolta l’impasse Regioni e Comuni è impossibile pensare a bandire nuove gare. Mi aspetto però che il Governo ritocchi il corrispettivo richiesto”.
Precaria fiducia nell’intervento governativo
La proposta del sig. Ughi è ragionevole ma soprattutto logica, come è logica la ridotta fiducia in una eventuale decisone del Governo sapendo che l’M5S ha sempre sostenuto che limitare il gioco fosse la terapia giusta per combattere la dipendenza da gioco, ma oggettivamente i soggetti malati di gioco sono una esigua minoranza perché i dati mostrano che il 99.5% gioca con moderazione. In quanto al PD sappiamo bene che nella precedente Legislatura ha sempre rinviato l’occasione di intervenire con una legge delega, quindi fa bene Ughi ad ipotizzare un ulteriore rinvio di un intervento politico. Tuttavia negli ultimi due anni il comparto ha subito un forte ridimensionamento mentre il 60% degli introiti se lo prende lo Stato e solo il 40% lordo va agli operatori. Valendo il settore ben 18 miliardi, sarà difficile che il Governo possa rinunciare a tale voce di bilancio. Ughi ha concluso con la seguente riflessione: “In questa situazione le speranze sono riposte nell’ADM perché il nuovo Direttore ha dimostrato la voglia di fare e quindi potrebbe chiedere una maggiore libertà di intervento”. Speriamo tutti che ciò avvenga, ma l’incertezza resta molto diffusa.
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