L’On. Di Maio incolpa le lobby delle proteste sul gioco con premi in denaro
Le ripetute proteste degli operatori del gaming sui recenti provvedimenti fiscali applicati al settore del gioco, secondo Di Maio sono fomentate dalle lobby del gioco.
Ovviamente le parole dell’On. Di Maio hanno suscitato incredulità perché sembra un paradosso che le Lobby, cioè i grandi gruppi del gioco, si siano uniti ai singoli operatori che difendono le loro attività legali. Ma l’Onorevole ha invocato ragionevolezza rivolgendosi agli operatori dei centri delle scommesse e del gioco con premi in denaro ai quali ha detto: “Non fatevi strumentalizzare dalle multinazionali del petrolio” riferendosi apertamente alle contestazioni degli operai abruzzesi impiegati nell’estrazione dell’oro nero. Poi ha ricordato loro che il Governo PD nel 2013 aveva condonato alle lobby due miliardi di euro e quindi ha giustificato l’aumento della tassazione con le seguenti parole: “Noi abbiamo deciso di far pagare le Lobby dell’azzardo che ora iniziano a ribellarsi e hanno convinto alcuni gestori a protestare. Gli unici che ci rimetteranno davvero sono I lobbisti senza scrupoli, perciò non lasciatevi strumentalizzare né dalle multinazionali né da alcuni sindacati. Io non vi chiedo di riaccenderle se volete continuare a tenerle spente”.
L’aumento della tassazione e la riduzione del Pay-Out verrà quasi certamente scaricato sugli operatori perciò le odiate Lobby non subiranno gravi conseguenze ma, sempre secondo il Ministro, l’Abruzzo detiene la maglia nera delle regioni per il gioco d’azzardo dove vengono spesi oltre due miliardi di euro ogni anno, circa il 10% del PIL e ora questi soldi andranno ai cittadini che non creano disagi. La teoria di Di Maio semplifica molto le difficoltà che incontrano gli operatori del gioco che hanno investito nel settore, oltre a dimenticare che parte dei soldi spesi nel gioco vanno in aiuto della ristorazione, degli artigiani e anche nel commercio al minuto e quindi ne beneficia tutta la comunità. Ad ogni modo egli ha avvisato i lobbisti dicendo: “La musica è cambiata, cari lobbisti. Sappiate che in me troverete un nemico dei vostri interessi privati e sempre dalla parte del popolo”. In una Democrazia ognuno può esprimere liberamente la propria opinione, ma il Vicepremier dimentica che se mancano i soldi del gioco, si ridurranno anche le entrate fiscali e come potrà realizzare il Governo il reddito di cittadinanza?
Ovviamente il ridimensionamento del gioco comporterà anche altri inconvenienti di natura economica e fiscale e non basta incolpare qualche organizzazione per trovare una alternativa al gioco. Intanto l’M5S, nelle recenti consultazioni regionali in Abruzzo ha dovuto incassare una sconfitta, ma il Senatore Giovanni Endrizzi, che sostiene a spada tratta Di Maio, ha dichiarato: “La filiera delle slot chiede a ristoratori e baristi di scioperare per difendere i propri interessi. Mi ricorda le domeniche senza auto, c’è stata qualche lamentela ma tanti si sono accorti di stare meglio”.
Massimo Ranalli
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