L’Amusement in Italia è importante per l’economia e per le famiglie

L’Amusement in Italia è importante per l’economia e per le famiglie

Con oltre 60mila addetti, più di 6200 imprese familiari e 30 anni di lavoro alle spalle, l’Amusement produce 800 milioni di fatturato annuo.

Il settore del gioco senza premi in denaro è un comparto economico rappresentato dalle grandi Associazioni di categoria come Federamusement e Confesercenti, Consorzio FEE, Acmi /SGI Confindustria, New Asgi Italia, Anbi, Astro, Anesv, Fondazione Tellus, Consorzio Family Entertainment, Leisure Group Italia. In un Convegno queste Associazioni hanno stigmatizzato il ruolo economico, sociale e industriale, oltre al divertimento che forniscono ed hanno fornito in modo determinato ai giovani dopo la pandemia che li aveva isolati. Il comparto collabora attivamente anche con l’Università di Roma 3 con il progetto denominato “Family Amusement” che ha analizzato i consumatori dei giochi senza vincita in denaro, al quale si è aggiunta la collaborazione con il “MOIGE” (Movimento Italiano Genitori) condividendo le tematiche delicate del tempo che viviamo come l’isolamento, il disagio sociale e il bullismo con particolare focus sui bambini.

In breve le opinioni espresse durante il Convegno che s’è tenuto durante la FEEXPO a Bergamo, dove è stata chiesta più partecipazione tra pubblico e privato. Nel convegno svoltosi a Bergamo il deputato Andrea Dara, mettendosi nelle condizioni di un amministratore locale, ha evidenziato la necessità di un maggiore coinvolgimento tra enti pubblici e aziende private per affrontare le problematiche sociali come l’esclusione e la emarginazioni di soggetti fragili che la pandemia ha aggravato, e ha affermato: “Auspico che in futuro potrà esserci più partecipazione da parte dei Comuni con il settore del privato” e ha proposto di raccogliere proposte dai territori.

Tiziano Tredese, Pres. del Consorzio Fee, ha proposto di rilanciare il settore con un gioco sano ed inclusivo nel trattenimento per la famiglia partendo dai nonni fino ai bambini. Poi ha aggiunto: “Auspico che l’industria italiana del gioco possa tornare ai livelli d’eccellenza del passato”.

Luciano Patelli (Promoberg) ha auspicato che Bergamo possa diventare un polo fieristico e ha ribadito: “Bergamo è in una posizione strategica e le strutture fieristiche lo rendono un luogo ideale per eventi come questo”.

Elisabetta Scala (Moige), che è vicepresidente del Movimento Italiano Genitori, ha precisato che il gioco è uno strumento di socialità e rilevato che i danni causati dalla pandemia e l’isolamento sociale hanno colpito duramente i nostri figli, quindi “la Fiera, con la partecipazione di Moige, è un centro di prevenzione e contrasto al bullismo e cyber bullismo perché offre supporto e consulenza alle famiglie e agli operatori del settore”.

Alessandro Lama di Federamusement e Fondazione Tellus ritiene che le sale siano un baluardo di sicurezza e di divertimento controllato ed ha ndetto “Noi organizziamo la fiera per definire un percorso comune e coinvolgiamo le istituzioni e le Associazion,i ma invitiamo anche i Monopoli di Stato”.

Gennaro Parlati, Presidente di ACMI/SGI Confindustria, ha detto che le sale giochi sono le “sentinelle del territorio e spazi sicuri per i giovani. Ma la tecnologia ha spesso ridotto le occasioni di socializzazione, ed ha sottolineato il ruolo sociale delle sale giochi nel ricostruire le reti umane”.

Quali prospettive per il futuro?

A conclusione del convegno è emerso chiaramente che le aziende del divertimento senza premi in denaro vogliono valorizzare il loro settore ed essere un punto di riferimento per affrontare le sfide sociali e promuovere nel futuro un gioco inclusivo e sostenibile. Mondo Automatico condivide le loro iniziative e la richiesta alle istituzioni di una burocrazia che non penalizzi gli operatori né soprattutto l’industria italiana rispetto alla concorrenza imposta dai Paesi concorrenti.

M.R.

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