La proroga di due anni per chiudere il bilancio costa cara

La proroga di due anni per chiudere il bilancio costa cara

Mancano 350 milioni al Governo per chiudere i conti del Bilancio, ma li prenderà dai giochi.

Che il Riordino del gioco non potesse avvenire entro il 2024 lo sapevamo e lo aveva anticipato il direttore ai giochi di ADM Mario Lollobrigida: “Senza accordo con le Regioni saremo nuovamente costretti a prorogare le concessioni, E ci aspettiamo che qualche intervento relativo al settore giochi verrà previsto nella legge di Bilancio”. Circolano ipotesi, ma nessuno sa bene quanto dovrà fornire il settore alla legge di Bilancio. Il Messaggero ha ipotizzato due misure: La prima è quella di rendere strutturale la quarta estrazione del Lotto e Superenalotto, sarebbe la giocata introdotta a luglio 2023 per sostenere la popolazione a causa dell’alluvione dell’Emilia Romagna che è stata prorogata fino a fine 2024. La seconda tocca il settore dello slot e delle scommesse, con le prime in regime di scadenza di proroga dopo la scadenza delle concessioni nel 2022. Come sappiamo il Governo non è in grado di organizzare nuove gare per la vicenda della “territorialità” perché le Regioni e i Comuni hanno introdotto severe norme sulle distanze e orari di apertura in molti territori dove queste regole comporterebbero l’espulsione del gioco lecito dalle città. Le sale continueranno ad esistere perché operano con concessioni precedenti alle normative regionali, ma non si potranno aprire nuove sale. E a tali condizioni nessun concessionario è disposto a partecipare alla gara. Il problema è aperto da tempo e si è cercato di risolverlo offrendo alle Regioni il 5% del gettito dei giochi, ma non è servito molto e i 250 milioni previsti vanno in fumo. Dunque si dovrà arrivare ad una nuova proroga per 2 anni così lo Stato potrebbe incassare i famosi 250 milioni. Si potrebbe aumentare anche il PREU, ma il prelievo sugli incassi delle slot è arrivato ormai al limite e si rischia il raggiungimento degli obbiettivi di raccolta. Ultimamente s’è parlato della Tassa sula fortuna ma è prevalsa la possibilità di anticipare La gara per la concessione di GRATTA e VINCI che, si dice, permetterebbe allo Stato di partire da una base d’asta di almeno un miliardo di euro, con scadenza nel 2029, un appuntamento troppo lontano per avviare la selezione. Se si considera che è già in corso un’altra gara del Lotto, anch’essa con base d’asta fissata ad un miliardo la partecipazione delle aziende è in forte dubbio. Insomma il comparto del gioco è in mezzo al guado e nessuno riesce ad uscire dal fango che arriva alla gola. Il settore continua a sperare, e anche Mondo Automatico si augura che il caso trovi una soluzione ragionevole e che si possa chiudere il Benedetto Bilancio senza fare troppo male alle aziende del gioco e nemmeno alle altre.

comment Ancora nessun commento

Puoi essere il primo a lasciare un commento

mode_editLascia un commento

Solo gli utenti registrati possono commentare. Clicca qui

menu
menu