Il Jukebox diventa digitale
L’apparecchio musicale che conoscevamo dopo l’ultima guerra mondiale ha subito nel tempo svariati cambiamenti e ora passa al digitale.
All’origine il jukebox era ideato per il divertimento nei Bar e nei luoghi delle vacanze per richiamare pubblico e migliorare le vendite, ma con gli anni ha subito almeno tre cambiamenti operativi. La NSM, che domina il mercato britannico nel campo degli apparecchi musicali, ha riscontrato che, con l’avvento degli apparecchi slot, i gestori dei locali le preferivano le cosiddette “fruit machines” ai jukebox perché producevano migliori incassi e questo produsse un primo cambiamento nei Jukebox. Poi, con l’avanzare della tecnica, i jukebox vennero collegati a internet e ci fu una ripresa economica, infatti i gestori dei locali chiedevano ai noleggiatori di adeguare gli apparecchi alla nuova tecnologia. L’ultimo cambiamento è avvenuto recentemente quando i noleggiatori potevano cambiare i brani via remoto in pochi minuti, ma i gestori dei locali non ne furono entusiasti perché notarono una riduzione dei consumi di bevande. Attualmente il 90% dei Jukebox vengono azionati senza introdurre monete anche perché la pandemia obbligava il pubblico a non toccare le monete per non rischiare il contagio, così vennero introdotte le App che permettevano di scegliere i brani seduti nel proprio tavolo e pagare via PayPal, e questo costituì la rinascita del jukebox. Noi abbiamo chiesto a NSM cosa ne pensava di questo salto tecnologico e ci è stato risposto: “L’avanzamento tecnologico dei nostri giorni ha resuscitato la popolarità dei Jukebox, ma non sappiamo se i gestori sono davvero contenti dei pagamenti via App”. Tuttavia, gli ultimi jukebox, come “The Lightning and Thunder”, hanno avuto un buon successo e poco prima della pandemia hanno lanciato “The Curve” che, oltre alla bellezza estetica, ha anche una visione moderna ed è stato il più venduto della serie. Poi Alex Kirby ci ha spiegato: “Abbiamo anche lanciato la nuova App chiamata Co-Pilot con tre livelli di sicurezza che consente l’accesso solo agli operatori, al personale del locale, agli ingegneri e a chi effettua la lettura degli incassi, ma permette anche agli operatori di inviare annunci dal proprio cellulare e anche su schermi esterni, se collegati al jukebox”. Insomma si può usare il telefono per controllare il volume, mettere anche l’apparecchio in stand by e si può usare il Co-Pilot per sapere quando deve avvenire la lettura degli incassi o se l’apparecchio non funziona alla perfezione. Il Co-Pilot comunica anche se l’apparecchio è surriscaldato o se manca l’energia o se qualcuno ha provato ad aprire il portello. Naturalmente NSM è una delle poche aziende che produce apparecchi musicali e non fa mancare mai il servizio. In quanto al futuro del jukebox, NSM afferma di avere qualche nuova idea ,ma ne dobbiamo parlare con i nostri clienti ci ha detto il sig. Kirby. Forse il Jukebox subirà altri avanzamenti? Non lo sappiamo e nessuno rivela il segreto, ma di strada ne ha fatta tanta e non sarebbe una sorpresa se effettivamente da un semplice apparecchio a valvole, la tecnologia lo elevasse a macchina digitale utilizzabile per una lunga serie di attività.
Solo gli utenti registrati possono commentare. Clicca qui