Il fisco dei giochi crolla mentre obblighi e limitazioni aumentano
I dati erariali fino al mese di gennaio 2020 hanno evidenziato un calo attorno al 30%. Colpa del Covid o delle forti restrizioni come l’obbligo della tessera sanitaria per attivare gli apparecchi?
Se sia nato prima l’uovo o la gallina resta un enigma irrisolto, ma sul netto calo delle entrate fiscali dei giochi possiamo avanzare alcune ipotesi credibili. Cominciamo con l’innalzamento del prelievo fiscale sulle vincite nelle VLT al 20% a spese dei giocatori che vincono più di 200 Euro che ha scontentato molti giocatori. Segue l’utilizzo della tessera sanitaria per attivare gli apparecchi da gioco, un altro provvedimento che appare superfluo perché la legge vieta l’ingresso nelle sale delle VLT e, qualora gestori inaffidabili dovessero consentire l’accesso e l’utilizzo dei giochi ai minori, sono previste pesanti sanzioni fino alla chiusura dell’esercizio, un provvedimento che dovrebbe dissuadere i gestori dallo infrangere la legge. Continua la via crucis contro il gioco con il Tracciamento del giocatore per impedire il gioco ai minori con la motivazione di salvaguardare la salute e prevenire la dipendenza da gioco, mentre il controllo può anche avvenire con una strumentazione tecnica come fanno le grandi case da gioco, e anche in casi particolari è sempre il gestore responsabile del controllo per il quale può richiedere al giocatore un documento d’identità. Se si applicano l’obbligo della tessera sanitaria, il tracciamento del giocatore e la memorizzazione delle giocate di ogni cittadino, si dovrebbe istituire una Banca Dati che comunque dovrebbe essere sottoposta a valutazione giuridica perché influirebbe sul rispetto della privacy dei cittadini e andrebbe a incidere su tutti i soggetti coinvolti, anche quelli che hanno raggiunto l’età maggiore. Tali restrizioni non sono previste nemmeno per l’acquisto di tabacchi e di alcolici e non esiste in nessun Paese europeo. A queste condizioni è ovvio che molti cittadini rinuncino a frequentare sale giochi regolarmente autorizzate e preferiscano il gioco che si svolge in locali poco raccomandabili o zone grigie di difficile identificazione, quindi che ne consegua un forte calo delle entrate fiscali non dovrebbe sorprendere nessuno. Viene spontanea una domanda Esitono organismi di controllo che visitano le sale giochi e, se Si, cosa fanno? Basterebbero controlli continui per evitare abusi e svolgere il gioco legale nella massima trasparenza e sicurezza.
M.R.
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