In Emilia Romagna niente ristori alle sale gioco
Questa volta gli Emiliano-Romagnoli restano a bocca asciutta nonostante siano quelli che ospitano gran parte dei turisti italiani e stranieri.
A inizio maggio, l’Assessore al Commercio dell’Emilia Romagna Andrea Corsini ha detto un netto “NO” ai ristori alle sale giochi in risposta all’interrogazione di Marco Mastacchi di Rete Civica. La risposta negativa l’ha poi motivata così: “Non disponendo di risorse sufficientemente capienti non si sono potute attivare misure di sostegno per tutte le tipologie di attività. La Regione Emilia Romagna è però a conoscenza della difficile situazione in cui versano alcuni operatori economici. Tuttavia ad oggi non sono previsti ristori regionali per il settore contemplato nell’interrogazione”. Marco Mastacchi ha anche evidenziato i mancati incassi di cui non beneficia più lo Stato e la recrudescenza del gioco illegale, come dimostrano gli interventi delle forze dell’ordine. La negazione dei ristori alle imprese del trattenimento è purtroppo avvenuta in svariate regioni italiane perché non sono ritenute “Aziende Essenziali”. Ma quando subiscono pesanti tassazioni ,anche se sono chiuse da oltre 300 giorni causa pandemia, allora sono “Essenziali”, eccome!
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