Allarme della SIIPAC: le pause danneggiano i giocatori
Siipac propone una revisione della regolamentazione nazionale delle Slot machines perché le pause danneggerebbero i giocatori.
La Società Italiana di intervento sulle Patologie Compulsive, guidata dal Prof. Cesare Guerreschi, ha presentato i risultati di uno studio che solleva dubbi sull’efficacia delle pause forzate nelle slot come strumento di contrasto patologico. Lo studio, primo nel suo genere in Italia, mette in discussione l’approccio adottato dalle amministrazioni locali, evidenziando effetti collaterali importanti e proponendo una revisione delle politiche attuali.
Le Pause forzate sono controproducenti
Le Pause dovrebbero interrompere il comportamento compulsivo dei giocatori e dovrebbero offrire momenti di riflessione e distacco dalle dinamiche del gioco, tuttavia secondo il rapporto SIIPAC, queste misure si sono dimostrate inefficaci e il molti casi hanno peggiorato la situazione. I giocatori patologici, infatti, tendono a compensare le restrizioni spostandosi in altri comuni o passando al gioco online, dove i controlli sono ridotti e i rischi di dipendenza aumentano. Questo fenomeno, chiamato pendolarismo del gioco, è particolarmente evidente in Regioni come il Veneto, dove normative locali impongono fasce orarie di chiusura per le slot. Se le fasce orarie non sono integrate in un piano di prevenzione e supporto, falliscono il loro scopo, affermano gli esperti che avvertono –“Le soluzioni frammentarie o coercitive non risolvono il problema ma ne creano di nuovi”.
Queste normative sono da rivedere
La frammentazione normativa tra le Regioni e i Comuni italiani complica la gestione del gioco d’azzardo e SIIPAC propone una revisione del regolamento a livello nazionale per affrontare le attuali disparità ed affrontare in un modo efficace il problema del gioco patologico. Si dovrebbe procedere con il Monitoraggio continuo delle giocate per rilevare comportamenti a rischio o inviare Messaggi informativi personalizzati integrati nel sistema di gioco. Questi sistemi potrebbero contribuire a creare un sistema di controllo più efficace, riducendo i rischi per i giocatori e garantendo una maggiore responsabilità degli operatori del settore. Poi il Prof Guerreschi ha specificato: “Non possiammo combattere il gioco patologico con soluzioni superficiali e coercitivi. Serve un cambio di passo che metta al centro la salute dei giocatori e utilizzi approcci scientificamente validi”. Di conseguenza serve collaborazione con decisori politici ed esperti, ma anche con le istituzioni e operatori del settore per sviluppare una strategia unitaria, equa e sostenibile capace di ridurre le conseguenze sociali del disturbo da gioco d’azzardo.
Quale il futuro?
Innanzitutto serve la tutela dei giocatori più vulnerabili e le pause forzate, così concepite rischiano di essere un palliativo inefficace, ma l’adozione di strumenti innovativi e un approccio scientifico potrebbero rappresentare una vera svolta. In sostanza l’Obbiettivo deve essere quello di garantire un gioco d’azzardo regolamentato che bilanci intrattenimento e sicurezza, oltre che proteggere la salute pubblica. La sfida è aperta e forse la teoria del Professore della SIIPAC potrebbe fare la differenza. Noi tutti ce lo auguriamo e stiamo vicini anche ai dipendenti da gioco.
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