SAPAR Toscana ha difficoltà a interloquire con il Governo
La delegazione Sapar della Toscana ha chiesto di modellare il gioco del futuro considerando le esperienze acquisite nel passato.
Si richiamano al passato gli associati Sapar della Toscana, su quale costruire il futuro perché il contesto e gli interlocutori sono ora diversi con le controparti costituite da Potenze Finanziarie per cui non si discute ad armi pari e perché dall’emanazione della 388 non c’è più stata una legge organica del gioco. L’oggetto della riunione è stato l’approvazione del Comune di Firenze di una ordinanza che limita gli orari per l’utilizzo delle slot machines per la quale l’Assessore allo Sviluppo Economico Cecilia Del Re ha spiegato che negli ultimi 16 anni c’è stato un aumento del 16% delle richieste di cure per il gioco d’azzardo dai Centri SERT, ma i giochi più diffusi sono comunque le scommesse sportive, i gratta e vinci ad altri giochi con le carte e tuttavia la pericolosità del gioco in generale è stata evidenziata da diversi studi scientifici. A questo punto è intervenuto il Pres. Raffaele Curcio che ha concluso affermando: “Se si vuole tutelare i giocatori potenzialmente patologici, non è questa la strada corretta. E’ necessario un approccio culturale diverso che si realizza attraverso le attività di formazione e informazione dei gestori di locali e di sale da gioco attraverso la collaborazione con le istituzioni e le associazioni di categoria”. Per educare i cittadini a un gioco lecito e responsabile manca però una normativa nazionale che riequilibri il settore mentre le Regioni procedono a macchia di Leopardo causando maggiore instabilità nel comparto.
Solo gli utenti registrati possono commentare. Clicca qui