Sapar ricorre contro la riduzione degli apparecchi, rischio risarcimenti
L’Associazione degli operatori di apparecchi da intrattenimento ha depositato ricorso al Tribunale Amministrativo contro la riduzione del numero delle slot. Le aziende chiederanno il risarcimento dei danni.
Ripercorriamo brevemente la misura prevista dall’Art.6-bis del decreto legge 24 aprile 2017 n.50 che stabilisce la riduzione del numero dei nulla osta di esercizio relativi agli apparecchi AWP, attuata con il decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze da emanare entro luglio 2017.
La disposizione prevede che la riduzione debba avvenire entro il 31 di dicembre 2017 e il numero delle slot (nulla osta) in esercizio non può essere superiore a 345.000 poi, dal 30 aprile 2018 a scalare non può essere superiore a 265.000 sempre in riferimento ai nulla osta di esercizio in data 31 dicembre 2016 per ottenere una riduzione del 30%.
Nel ricorso Sapar ha evidenziato che: “La disposta riduzione delle slot rappresenta un danno per le società di gestione che negli anni hanno sostenuto i costi, non solo per l’acquisto degli apparecchi, ma anche per il loro adeguamento e l’aggiornamento imposti dalla norma di riferimento”.
Assisteremo a una ondata di richieste di risarcimento?
Non entreremo nel merito della questione perché spetta al TAR pronunciarsi, ma il legislatore dovrà certamente fare i conti con le richieste di danni perché ad esempio per il rilascio delle concessioni VLT il costo ammontava a 15.000 euro, ma apparentemente non sono state toccate dal decreto di riduzione, e dunque gli apparecchi “pericolosi da eliminare ” sarebbero solo le semplici slot che operano nelle normali sale giochi e nei bar, a parte la riduzione del gettito erariale che la scomparsa delle slot dai locali pubblici comporterà, ci si domanda perché solo i gestori di semplici slot machines dovrebbero subire i danni ingenti causati dal ritiro degli apparecchi?
La legge è legge e deve essere rispettata, ma se è frutto di una scelta politica ballerina come ne abbiamo conosciute tante nel nostro Paese, mancherebbe di rappresentare il principio di equità di trattamento dei diritti di ciascun cittadino e non è escluso che il TAR potrebbe sospendere il provvedimento. E infine, se proprio tutti sono coalizzati contro i piccoli gestori delle slot machines esiste anche la possibilità di conoscere cosa ne pensa la Corte Europea, come Mondo Automatico aveva ripetutamente evidenziato.
M.R.
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