L’Avv. Massimiliano Pucci interviene sul taglio delle Slot
L’Avv. Pucci, Pres. Assotrattenimento 2007-Confindustria Sit, esprime il suo pensiero sull’articolo de “La Verità”.
Il Pres. Assotrattenimento non critica quanto riportato da La Verità, ma fa rilevare il difetto del sistema che è stato attuato solo parzialmente ed ha colpito soprattutto i punti vendita dei Sali e Tabacchi e aggiunge che non è stato previsto il buco di bilancio che s’è rivelato anche più grave del previsto, quindi ha spiegato: “Come evidenziato nell’articolo, le normative locali stanno adottando l’espulsione delle AWP dai territori, a prescindere dal taglio del 35% solo dai Sali e Tabacchi, che il Governo ha offerto come contropartita dell’accordo in Conferenza Unificata. In nessuna regione infatti ci si limita all’espellere le AWP vicino alle scuole, ma anche quelle distanti meno di 500 metri da bancomat, compro-oro, istituti di credito, asili e scuole materne, strutture sanitarie, luoghi di aggregazione giovanile e luoghi di culto”. Ancora l’Avvocato Pucci, al mancato gettito fiscale associa anche l’apparire di congegni illeciti, soprattutto nelle regioni più facoltose come Piemonte e Trentino Alto Adige, rilevando che le Scommesse da smartphone stanno raggiungendo aumenti mensili a doppia cifra al punto che il responsabile del C.N.R. dell’Istituto di Fisiologia Clinica ha lanciato l’appello a considerare il “Gioco Mobile”, e non la slottina da un euro, la fonte primaria delle nuove dipendenze da gioco patologico. Concludendo l’Avv. Pucci ha messo il dito sulla vecchia piaga italiana di agire con poca lungimiranza ed ha affermato: “Purtroppo, fretta e scarsa lungimiranza hanno prodotto un risultato negativo. Centinaia di imprese dedite alla gestione e manutenzione di AWP stanno chiudendo i battenti con migliaia di lavoratori che a breve staranno a casa, mentre i fatturati complessivi dell’industria si stanno spostando dagli apparecchi mediamente tassati al 63% ai prodotti “Mobile” tassati al 20%, con doppio svantaggio per lo Stato sotto l’aspetto sanitario e fiscale. Sicuramente qualcosa si poteva fare di meglio”.
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