Il susseguirsi dei DPCM crea incertezze tra gli operatori del gioco legale
Una sequela di Decreti e normative, oltre alla chiusura degli apparecchi del gioco legale e il blocco del bando di gara per le concessioni, mettono alle corde la filiera del gioco legale.
Come sappiamo il PREU viene pagato col sistema forfettario, perciò gli apparecchi ricadenti sotto l’articolo 110 Tulps devono pagare la tassa sempre e comunque, ma le società che gestiscono gli apparecchi con vincita in denaro, a fronte del blocco delle attività hanno chiesto al Direttore dell’ADM la sospensione del pagamento e stanno attendendo la risposta del Governo.
Chi riceverà i contributi a fondo perduto?
Anche a questa domanda non c’è una risposta chiara, ma il Governo nell’ultimo DPCM del 24 ottobre, che mira a contenere la diffusione del Covid 19, ha riconosciuto alla filiera un contributo ai soggetti che, secondo il Decreto, in data 25 ottobre 2020 hanno partita IVA e svolgono come attività prevalente quella riferita al codice Ateco e, ovviamente, non spetta a quelli che hanno attivato la partita IVA a partire dal 25 ottobre. Inoltre il contributo a fondo perduto spetta se l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di Aprile 2019 è inferiore ai due terzi dell’ammontare. Ai soggetti che hanno già beneficiato del contributo a fondo perduto di cui all’Art. 25 del Decreto 19 maggio 2020, n.34, diventato legge il 17 luglio n. 77, se non hanno restituito tale ristoro, il contributo verrà corrisposto dall’Agenzia delle Entrate mediante accreditamento sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato erogato il precedente contributo. Per i soggetti che non hanno presentato istanza di contributo a fondo perduto di cui all’Art. 25 della legge n.34 del 2020, il contributo verrebbe riconosciuto previa apposita presentazione di istanza mediante la procedura WEB e il Modello, ambedue approvati dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 10 giugno 2020. Il contributo non spetta a coloro la cui partita Iva risulta cessata alla data della presentazione dell’istanza. E si va avanti così di articolo in articolo, il cui iter può essere seguito soltanto da un fiscalista di affermato valore professionale. Consigliamo massima prudenza alle piccole aziende perché la pratica potrebbe costare più di quanto si riceve dal contributo a fondo perduto. Sempre, se e quando, verrà corrisposto.
M.R.
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