Il Sen. Franco Mirabelli del PD è intervenuto sulla manovra
Nel suo intervento al Senato, Franco Mirabelli ha definito la manovra utile, importante e non scontata, ma poi ha parlato dei giochi.
Durante la discussione della legge di bilancio il Senatore Mirabelli ha affermato che la manovra da attuare faceva tremare i polsi e qualcuno s’era spaventato anche perché c’erano da pagare costi aggiuntivi dati da una crescita prevista nel precedente Bilancio dello Stato dell’1,5% e invece non è stata più dello 0,2%. Poi c’era da pagare il costo di un anno di spread a oltre 300 punti che ha fatto aumentare molto il debito pubblico, quindi ha concluso che non è una manovra di Tasse e nemmeno di Manette e gli italiani se ne accorgeranno da soli. Non è sfuggito al Senatore che il decreto terremoto, di cui era il relatore è stato approvato senza voti contrari. Secondo Mirabelli il Governo sta lavorando alla ricostruzione dei territori di Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio e Ischia per restituire ai cittadini, insieme alla casa, opportunità economiche, lavoro e servizi.
Nell’intervento del Senatore in conferenza stampa, sul settore di giochi ha chiesto una riforma complessiva perché i lavoratori del settore del gioco legale valgono quanto i lavoratori che producono plastica e quindi vanno tutelati. Il pensiero di Mirabelli in tema di giochi è volato alto: “Continuo a pensare che lo Stato non possa pensare di fare cassa sui giochi, continuando ad aumentare l’attesa di entrate derivante dalla tassazione dei giochi, senza dall’altra parte fare una politica coerente. Io penso che bisogna ridurre le entrate da gioco e anche pensare di diminuire domanda e offerta e contemporaneamente pretendere di ricavare più soldi dal gioco perché è evidente che questo uccide intere categorie e spinge verso il gioco illegale, che è la cosa che dobbiamo impedire. L’aumento del Preu in questa manovra lo ritengo eccessivo per le ragioni che ho fin qui spiegato”.
Bravo Senatore! Ma lo dica anche ai suoi colleghi che siedono sugli scranni del Senato e del Parlamento
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