Sapar scrive alla Beccalossi, AGGE invoca la sovranità popolare
L’estate porta una frenetica attività nelle Associazioni del gioco automatico italiano SAPAR e AGGE Sardegna in prima linea
La situazione del gioco con premi in denaro nel nostro Paese resta confusa, nonostante proposte diversificate e iniziative messo in atto dalle Associazioni.
Si discute della tassazione, del gioco via remoto e delle conseguenze che potrà produrre nel rapporto concessionari, industria e noleggiatori, ma nel mirino delle Associazioni restano quelli che più avversano la pratica del gioco lecito.
Corrado Luca bianca si concentra sulle assemblee territoriali
Mentre il Segretario Nazionale Sapar è concentrato nell’organizzazione delle Assemblee che Sapar svolgerà con le delegazioni regionali al motto “Affinché il gioco rimanga gioco” per riaffermare la volontà di assistere gli operatori nella formazione professionale a garanzia del gioco responsabile, la direzione da voce al malcontento dei gestori scrivendo una missiva esplicativa alla signora Beccalossi che, per difendere il suolo lombardo, ha speso le sue energie fino al punto di offendere la categoria.
Gli avvisi alla Beccalossi
Il rimprovero che Sapar muove nei confronti della Beccalossi è quello di ignorare il lavoro dei gestori, un deficit di conoscenza che la induce a discriminare l’intero comparto che non può essere tacciato di “Strozzinaggio di Stato”, né deve essere demonizzato avendo assicurato lavoro a tanti nonostante l’alta quota di disoccupazione che affligge i giovani italiani. La lettera è prodiga di consigli, accuse e inviti alla riflessione tra i quali leggiamo “Non crediamo che lei batta ciglio se, giovani o meno, spendono soldi in alcolici e droghe o se mettono a rischio la propria vita sulla strada. Anche questa sarebbe una scelta etica”. Quindi: “Secondo lei chi gestisce slot non si alza lo stesso per portare a casa il proprio giusto stipendio?”. In merito alla professionalità Sapar scrive: “Siamo imprenditori che in questi anni si sono professionalizzati, hanno investito e continuano ad investire creando occupazione nonostante i rischi sul territorio, abbiamo reso efficiente la rete e tenuto alto il livello del gettito fiscale”. E per rendere la pillola meno amara, Sapar, che ha in mente di agire legalmente contro l’Assessore lombardo, quasi scusandosi l’ avverte: “Vista la gravità delle sue dichiarazioni non posiamo più tacere, pertanto stiamo valutando con uno studio legale il modo più opportuno per agire nei suoi confronti”. Tutto sommato Sapar non ha eccessivamente infierito contro la politica lombarda, poi se saranno adite le vie legali sarà il giudice a valutare la gravità delle sue dichiarazioni.
AGGE Sardegna meno diplomatica vede nero per l’automatico da intrattenimento
In un comunicato l’Associazione Sarda guidata da Francesco Pirrello ha stigmatizzato il particolare e difficile momento che vive il comparto affermando: “Il destino del popolo dell’automatico da intrattenimento parrebbe ormai scontato e molti operatori stremati e rassegnati sono ormai tagliati fuori dal mercato del lavoro. L’insufficienza e la complicità del trinomio politico-burocratico-affaristico ha avuto la meglio sulle disgregate rappresentanze vere del comparto escluse da qualsiasi tipo di concertazione a favore delle lobby e di certi faccendieri”. I risultati sono sotto gli occhi di tutti afferma il comunicato che aggiunge: “Il sistema è al tracollo e quel ch’è peggio sono le prospettive di recupero e di risanamento che appaiono impossibili. Siamo al tutti contro tutti, mai vista una scollatura degenerativa simile tra gli addetti ai lavori, così come i contenziosi sono sempre più numerosi”. Nel comunicato si rileva il tentennamento di chi dovrebbe avere la competenza cioè il Sottosegretario con delega ai giochi che tenta di salvaguardare la sua poltrona. Sono accuse pesanti quelle che arrivano dalla Sardegna, ma conosciamo la tempra indistruttibile del Pres. Francesco Pirrello che ha sempre difeso le minoranze e ora avverte la necessità di rivalsa verso l’azione del Governo.
La rivalsa si materializzarebbe tramite la creazione del comitato per il “No Referendario”, una iniziativa che invita tutti, operatori ed esercenti, a considerare seriamente perché il fenomeno BREXIT insegna che in Democrazia il volere del popolo è sovrano.
Riferendosi alla BREXIT nel comunicato si legge: “BREXIT dimostra che la volontà popolare è sovrana. L’auspicio sarebbe quello di dimostrare ai diretti interessati, pro o contro, che a volte sottovalutare l’avversario è sbagliato. Chi la fa…prima o poi, se l’aspetti!”.
L’amarezza espressa nel Comunicato è grande, ma la questione del referendum non è poi tanto peregrina.
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