Renzi smentisce l’introduzione di nuove tasse ma il Gaming è in bilico
Poca crescita economica, solo qualche taglio ai diversi dicasteri, ma niente tasse a tabacchi e gioco lecito. Come farà il Governo a trovare le coperture per la Legge di Bilancio?
Con la crescita economica nettamente sotto le previsioni, la smentita del Governo sui tagli alla Sanità Pubblica e nessun aumento su sigarette e gioco lecito, una decisione che Renzi ha sintetizzato con la battuta “E’ finito il tempo in cui i cittadini venivano considerati un Bancomat”, tutti si chiedono come potrà il governo far quadrare i conti.
Il Cantiere della Legge di Bilancio è aperto, chi fornirà i mattoni?
L’idea di ridurre le tasse agli italiani è un antico sogno dei governanti populisti del nostro Paese, ma nessuno ha mai avuto quel lampo di genialità per risolvere il problema e, dopo tanti dibattiti, i politici hanno sempre all’unanimità optato per gli aumenti della Benzina, delle Sigarette e del costo dei giochi. Ora si cambia dice Renzi, ma pochi gli credono.
La Benzina sarà difficilmente aumentabile stante il basso prezzo mondiale del petrolio e comunque è già schiacciata dal peso di tanti balzelli, uno dei quali ricorda a tutti il finanziamento della guerra in Abissinia che non è stato mai cancellato. L’impero auspicato da molti italiani non s’ è potuto realizzare, ma le accise sulla benzina sono rimaste. Le Sigarette sono state recentemente aumentate e ormai c’è poco da raschiare perché il barile è vuoto e allora si potrebbe chiedere agli italiani che amano giocare un nuovo sforzo, non perché paghino poco, ma perché sarebbero tasse più facilmente giustificabili dai cittadini che presto saranno chiamati alle urne.
La chiamano Tassa di Scopo
Girano voci, secondo le quali per applicare un differente genere di tassazione alle slot machines è stata coniata una nuova dicitura. La nuova tassa sarebbe di “Scopo”, ma nessuno è riuscito a capire quale sia lo “Scopo” se non quello di far pagare di più operatori e giocatori. O forse lo “Scopo” è quello di nascondere la tassa perché è invisibile e i giocatori difficilmente potranno recriminare, mentre pare che alcune aziende l’abbiano già accettata. Tanto la pagano i giocatori!
La tassa di scopo, se applicata, è tuttavia in contraddizione con il piano del Governo che mira a ridurre del 30% il numero delle slot attualmente installate (si dice per contrastare la ludopatia) nonostante l’altissimo livello del debito pubblico italiano e le difficoltà di fare quadrare il bilancio. Il Governo afferma che la riduzione del numero degli apparecchi da gioco non ridurrà l’entità delle entrate fiscali perché i giocatori confluiranno nelle sale dedicate, belle, illuminate a giorno e confortevoli, ma dimentica di dire che per mantenere le stesse entrate fiscali con il 30% in meno di apparecchi sarà necessario aumentare la posta di gioco proporzionalmente all’equivalente valore rispetto al volume degli apparecchi disinstallati.
A parte il debito pubblico, il deficit di bilancio, la Salute Pubblica e altri buchi da tappare, serviranno soldi anche per la ricostruzione dei Paesi distrutti dal terremoto in Centro Italia, oltre a pareggiare il Bilancio come vuole l’Unione Europea perciò le tasse, che siano visibili o meno, non potranno essere nascoste ai cittadini, ma se il Governo è in possesso della proverbiale Palla Magica, ne saremmo tutti felicissimi.
Massimo Ranalli
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