Pier Paolo Baretta saluta e se ne và, ma il pregiudizio resta!
Al sottosegretario Baretta, che era di stanza al Ministero dell’economia e che era stato richiamato nel settore del divertimento, sono succeduti altri nomi.
Baretta, dal quale ci aspettavano un impulso determinante per il “Riordino” del gioco, se n’è andato, ma ha salutato tutti su Facebook. Baretta ha scritto: “Carissimi, si conclude la mia lunga partecipazione al Governo. In questi anni di servizio privilegiato ho potuto apprezzare come la buona politica e il diffuso senso dello Stato siano di gran lunga gli orientamenti e le convinzioni prevalenti. Con questa consapevolezza voglio ringraziare tutte le persone con cui ho lavorato o avuto relazioni. Colleghi e interlocutori politici, istituzionali, economici, sociali e dei media e in particolare il MEF. L’alta professionalità dei suoi uffici è un prezioso punto di riferimento per la complessa attività legislativa. Ma un abbraccio speciale va ai miei collaboratori più stretti, con i quali ho condiviso fatiche, soddisfazioni e, soprattutto, amicizia”. Poi precisa che l’assenza nel Nord Est e nel Veneto di esponenti del PD non è colpa sua e che svolgerà il suo incarico come consigliere comunale di Venezia per aver concorso come Sindaco alle ultime elezioni.
Baretta ripone fiducia nel Governo Draghi e sottolinea le difficili sfide che hanno di fronte gli italiani e che il Governo dovrà risolvere, a cominciare dai valori della solidarietà, della partecipazione, della responsabilità, del lavoro, assieme ad un tenace riformismo e a una solida passione civica, tutti ingredienti necessari per ripartire finita la pandemia. Grazie On. Baretta, ma per il comparto del divertimento non ha voluto o, diciamo, potuto fare molto! Comunque Buona fortuna!
Ora noi del settore del gioco legale ce la dovremo vedere con l’ex Sottosegretario al Mipaaf Giuseppe Abate che ha la delega all’ippica e che su Facebook ha scritto di voler portare avanti dossier per il comparto agricolo e della pesca attraverso la collaborazione parlamentare e nell’interesse della produzione nazionale. Ma del Gioco pubblico che versa miliardi nella casse dello Stato neanche una parola. Noi stiamo alla finestra e aspettiamo concreti segnali di interesse per un reparto economico che ha fatto sempre il suo dovere anche sotto l’aspetto della sanità nei luoghi del divertimento, ma non vediamo nessuno. Il pregiudizio nei confronti dell’industria del divertimento è ancora vivo e vegeto!
M.R.
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