Niente bandi delle Scommesse e del Bingo, niente soldi per la manovra 2018
Il tempo corre implacabile e non è ancora definita la manovra 2016-2017 che piomba sul bilancio dello Stato quella del 2018.
La questione delle Scommesse sportive e del Bingo con riferimento ai bandi di gara e in connessione con il gettito fiscale che dovrebbero ammontare a centinaia di milioni di entrate fiscali è sotto esame presso il servizio Bilancio del Senato.
Il principale nodo da sciogliere sarebbe nella selezione delle imprese che possono partecipare ai bandi, ma soprattutto per mettere a punto la manovra è importante conoscere l’incasso che le concessioni produrranno nelle casse dello Stato.
Intanto si procede con le proroghe a pagamento delle attuali concessioni in attesa che le leggi regionali chiariscano come e dove devono essere dislocati i punti vendita. Il termine previsto è stato stabilito entro il 30 di aprile 2018 e quindi entro tale data dovremmo avere la pubblicazione dei bandi di gara, ma non è stata prevista né la data entro la quale dovrà avvenire l’incasso né la durata delle proroghe che porteranno nelle casse dello Stato circa 500 milioni. Gli assegnatari delle Concessioni dovranno aspettarsi svariate disposizioni che regolano la concorrenza e stabiliscono il corretto sistema di distribuzione come è stato approvato in Conferenza Unificata e previsto dall’Art. 932 della legge 208 del 2015. Probabilmente la durata delle Concessioni delle Scommesse in rete avrà validità di 9 anni non rinnovabile e i punti vendita delle scommesse potranno commercializzare anche prodotti del gioco pubblico anche in esercizi in cui vengono somministrati alimenti e bevande, ma con il limite di 1000 diritti. I soggetti interessati dovranno naturalmente aver pagato le imposte anteriori al 2016.
E’ tutto nelle mani delle Regioni che in questo caso possono contare sul consenso della Corte Europea che ha stabilito, in materia di scommesse, la compatibilità con un regime di monopolio a favore dello Stato.
Insomma, niente è ancora chiaro, i dubbi rimangono e speriamo che le Regioni adeguino in tempo le proprie leggi soprattutto sulla dislocazione dei punti vendita come hanno promesso in Conferenza Unificata perché nel frattempo ci saranno le elezioni politiche e con il nuovo Governo tutti gli accordi potrebbero saltare e si ricomincerebbe da capo.
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