Marco Travaglio prende a prestito il decreto”Dignità”per svelare i Tromboni

Marco Travaglio prende a prestito il decreto”Dignità”per svelare i Tromboni

In un editoriale apparso sul Fatto Quotidiano, Marco Travaglio prende spunto dall’opposizione al decreto “Dignità” per riaprire vecchie ferite.

Non sembrano cicatrizzate le ferite inflitte negli anni ai cittadini italiani e Marco Travaglio ci “sfrugola” dentro in un editoriale in difesa del decreto “Dignità” criticato dalla opposizione. Riportiamo una riassunto dell’editoriale che, riferendosi al Vicepremier Di Maio e al decreto Dignità, esordisce: ” in attesa di studiare nel dettaglio il primo decreto del Governo Conte appena varato, abbiamo la netta sensazione che contenga qualcosa di buono. Infatti prima  di vedere la luce, ha già registrato l’ostilità di Confindustria, cioè del PD renziano e calunniano di Mediaset, cioè Forza Italia. Aziende schiaviste che sfruttano i rider, le lobby biscazziere e Giornale Unico Rosicante.”

Ma non finisce qui la requisitoria di Travaglio, che aggiunge pepe alla peperonata insinuando.”Quando hai contro tanta bella gente, sorge il sospetto che tu abbia ragione. Se poi ti vengono addosso anche Giuliano Cazzola, che addita al pubblico ludibrio le pericolose analogie fra alcuni passi del decreto ad alcune proposte della FIOM-Cgil (manco fosse Cosa Nostra) e il giornale di Sallusti, che scova con raccapriccio fra i consiglieri di Di Maio economisti di sinistra come Alleva e Tridico (Manco fossero Rina e Provengano), il sospetto diventa certezza.”

Travaglio invita ad analizzare il comportamento dei Tromboni

Con piglio cinico Travaglio analizza il comportamento di chi critica il Decreto che chiama “Tromboni”. “Mettetevi nei panni dei tromboni che da un mese ripetono in Italia e in Europa che questo è il Governo più a destra della storia repubblicana, con evidenti parentele fasciste o forse naziste (invece i tre Governi Berlusconi-Fini-Lega, il Monti-Fornero-Passera, il Letta-Berluscocni e il Renzi-Verdini-Alfano erano figli della terza internazionale)”. Poi Travaglio enuncia alcuni esempi non edificanti delle precedenti gestioni che non elenchiamo e torna a parlare del gioco legale: “Il Fatto ha dedicato decine di articoli alla mega evasione di 98 miliardi dei concessionari di slot machine, sempre condonata da tutti i Governi di destra e di sinistra e alla piovra dei biscazzieri che fino all’altro ieri facevano il bello e il cattivo tempo in Parlamento sotto ogni maggioranza, ottenendo licenze a go-go, sgravi fiscali e regalini in cambio di finanziamenti e/o mazzette. La Chiesa, che alla ludopatia ha dedicato denunce, e Beppe Grillo, che combatte su questo fronte da quando aveva solo qualche palco e un blog, invitò a parlarne il nostro Ferrucccio Sansa”.

Travaglio conclude il suo j’accuse affermando che proibire la pubblicità che fa perdere un bel po’ di soldi ai media in generale non solo a Mediaset e fa lacrimare i “Tromboni” come una vite tagliata.

A voi la libertà di dissentire o essere d’accordo sull’editoriale di travaglio che potete  leggere completamente su https://www.ilfattoquotidiano.it/il-fatto-quotidiano-prima…/.

Il direttore responsabile del “Fatto Quotidiano” gli risponde

Carlo Zuccoli in veste di direttore del Fatto Quotidiano ha risposto a Travaglio rimproverandogli la mancanza di un concetto molto importante nel suo editoriale e cioè che le ludopatie le ha create e le crea (se esistono) lo “Stato Strozzino”, che impone il 31% di prelievo sulla scommessa vincente nel Totalizzatore Nazionale per le corse dei cavalli. Quando invece la media mondiale è del 15/16%, che impone alle slot che restituiscono al giocatore il 70% dell’ingurgitato e che le VLT restituiscono al giocatore, causa i rotti rigiocati, tra il 60 e 70%, quando la media mondiale supera il 90% e nelle sperdute isole Caraibiche anche il 95%. Poi aggiunge che la Chiesa non è contraria al Gaming e al Betting se è equo, se cioè lo Stato non “strozza” scommettitori e giocatori per poi curarli nelle cliniche a 1000 euro al giorno. In quanto alle lobbies dell’azzardo, Lottomatica, Sisal, Snaitech, ecc., le prime due, quotate in Borsa a New York e Milano, hanno debiti di 12 miliardi di euro perché hanno partecipato ai Bandi per le concessioni di uno “Stato Strozzino”. Poi l’ha invitato a essere meno arrogante e a conoscere bene la materia prima di scrivere. Il gioco con premi in denaro in Italia è diventato oggetto di litigi che danneggiano non solo i cittadini ma anche l’immagine dello Stato che è l’unico che può raddrizzare il timone di una barca in piena deriva.

M.R.

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