M5S, Baretta e Monopoli in rotta di collisione
I Grillini endemici avversari del gioco per denaro ma ora in attesa dell’investitura a governanti intervengono nella diatriba tra Monopoli e l’ex Segretario all’Economia con delega ai giochi.
Chi scrive ha da tempo espresso dubbi sull’opportunità di avere i Monopoli in funzione di controllore del gioco con premi in denaro ma ora il deputato Massimo Baroni, dell’M5S, ha apertamente affermato che “L’ADM essendo un ente fortemente politicizzato non può operare bene come ente di controllo al servizio del MEF in tema di giochi” e non sarebbe costata troppa fatica capire fin all’inizio che l’ADM ha fortemente facilitato l’espansione del gaming, se bastava chiedersi perché è stato dribblato il Contingentamento, alla cui domanda qualsiasi disadattato avrebbe avuto pronta la risposta, ma non era il caso di infierire sul controllore che controlla se stesso.
Baretta silurato va all’attacco
Anche nei Paesi a Democrazia traballante fin quando il popolo può esprimere le proprie idee attraverso il voto, i nodi vengono presto o tardi al pettine, ed è ciò che è successo all’On. Baretta che non è stato rieletto e ora afferma, forse anche a ragione che “Non ha mai avuto il controllo dell’ADM e nemmeno lo volevo perché significava mettere le mani su un ente sostanzialmente fuori controllo”. Umanamente si può comprendere il prudente atteggiamento di Baretta ma esisteva ed esiste il Ministero delle Finanze che ce le poteva mettere e non l’ha fatto. Naturalmente Baroni da buon stratega non si espone più di tanto nella ricerca della verità sulla Ritardata emanazione dei decreti attuativi, tanto le elezioni avrebbero fatto chiarezza e infatti l’hanno fatta a danno dell’On. Baretta.
Ora si chiede chiarezza rispetto all’atteggiamento del Governo
Mentre Baretta non vuole diventare il classico Maggiordomo che si assume tutte le colpe e fa capire che l’ADM ha fatto il doppio gioco nella consapevolezza che all’Onorevole venissero addossate tutte le colpe e si sente vittima della situazione, l’M5S asserisce che le Concessionarie sono profondamente introdotte all’interno dei Monopli e proposto una commissione speciale che dovrà andare a fondo sull’operato del Governo. Il gioco a nascondino continua e il sospirato “Tana libera Tutti” resta un sogno, ma chi paga sono sempre le piccole e medie imprese che ormai cadono nelle mani dei grandi gruppi come le foglie in autunno.
M.R.
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