L’emendamento all’articolo 6 non riduce necessariamente la ludopatia

L’emendamento all’articolo 6 non riduce necessariamente la ludopatia

L’approvazione dell’emendamento all’Art. 6, che prevede le sanzioni per chi infrange le regole e la riduzione del numero degli apparecchi slot, non assicura la prevenzione dalla dipendenza da gioco.

 

Una volta tanto sembrano essere stati tutti d’accordo nel firmare l’emendamento sulla riduzione degli apparecchi da gioco, ma resta aperta la domanda: “Una volta messo in pratica, potrà prevenire o almeno ridurre le patologie da gioco compulsivo?”.

Cominciamo col dire che coloro che sono dipendenti dal gioco, anche se venisse totalmente vietato in Italia, non avrebbero difficoltà a trovarlo in altre aree del mondo di oggi che non conosce più frontiere. I giocatori patologici potrebbero praticare il gioco spostandosi fisicamente con un semplice volo low cost e superare distanze di migliaia di chilometri in poche ore. Ma anche seduti comodamente nel divano di casa non mancano le occasioni di spendere tempo e migliaia di euro giocando online in improbabili Siti sparsi in ogni angolo del pianeta Terra.

In attesa del miracolo Europa è meglio seguire i consigli della scienza

 

In assenza di una legislazione europea che potrebbe limitare il potere delle multinazionali del gioco per soldi, proteggere le esigenze operative delle aziende e prevenire la caduta nella dipendenza, il fai da te nazionale non è certamente il metodo da adottare per combattere la ludopatia.

Se il disturbo da gioco è un fattore dovuto alla nostra società dei consumi che produce molte altre dipendenze, allora devono necessariamente intervenire le organizzazioni sanitarie. Se invece, e nessuno lo sa perché non esistono studi scientifici probanti, si tratta di una debolezza dell’individuo che sopravvaluta le sue capacità economiche, come accade in tanti comparti dell’economia, allora l’argomento deve essere esclusivamente valutato sotto l’aspetto delle libertà individuali che devono essere rispettate. In ogni caso solo una legge europea univoca che regola il gioco per soldi e ne determina eventuali limiti o divieti, può favorire il recupero dei ludopatici in ogni Paese dell’Unione. Non dobbiamo mai dimenticare che i cittadini dell’UE sono ormai interdipendenti culturalmente ed economicamente e non esistono frontiere intellettuali capaci di inibire lo spirito di libertà i delle popolazioni.

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