La pandemia non perdona CODERE
La pandemia tiene sempre sotto scacco Codere, che nel primo semestre ha fatto registrare solo 266 milioni di fatturato.
Andando sui dati, il fatturato di Codere è diminuito del 16% rispetto allo scorso anno, ovviamente a causa delle restrizioni e delle ripetute chiusure dovute al Covid 19. La gestione italiana è stata interrotta la maggior parte dell’anno, mentre in Messico, Panama. Argentina e Uruguay continuano le restrizioni pur avendo riaperto nel mese di luglio. Codere, come avevamo annunciato, aveva fatto una ristrutturazione finanziaria in aprile, ma i risultati consolidati secondo quanto stabilito dall’IFRS 5 appaiono con un ABITDA di 21,5 milioni di euro risultando inferiori del 10% rispetto allo scorso anno. Di conseguenza i ricavi operativi del gruppo in questo semestre risultano di meno 51,3 milioni. I cali più significativi si sono verificati il Italia con meno 54,7 milioni e in Argentina, di meno 23,4 milioni di euro. Durante il 2021 la compagnia ha perso oltre 168 milioni e la liquidità s’è stabilizzata a 93,1% di euro. Comunque ha mantenuto aperte le sale in Argentina e Uruguay nonostante le restrizioni. La ristrutturazione finanziaria definitiva dovrebbe verificarsi a fine ottobre e allora l’azienda subirà la perdita del controllo della controllante Codere S.A. sul gruppo operativo, alla quale resterà il 5% nel nuovo gruppo ed altri diritti economici come i Warrant. Per maggiori informazioni fate riferimento alla Relazione sui risultati 6M 2021. Nonostante gli affari non risultino soddisfacenti, Codere è impegnata a garantire sicurezza ai clienti applicando le migliori pratiche del gioco responsabile, incentiva la trasparenza e promuove politiche pubbliche a favore degli utenti, oltre ad assicurare la tutela dei gruppi vulnerabili e la sostenibilità del settore
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