La misurazione delle distanze cambia da Comune a Comune
Sulla misurazione delle distanze vengono effettuati numerosi ricorsi soprattutto nei piccoli Comuni
Quanto vi stiamo per raccontare è il caso di una società che ha fatto ricorso al TAR della Regione Emilia Romagna chiedendo l’annullamento, previa sospensione, del provvedimento che non determinava la precisa misurazione del territorio in cui poteva gestire le sue aziende. Parliamo dell’Unione dei Comuni del Sorbara che avevano apportato modifiche alla mappatura della deliberazione della Giunta precedente perché, pare, contenesse errori sulla individuazione dei luoghi sensibili, modificava il modo di applicazione del divieto per le sale gioco e delle scommesse, oltre al divieto di nuova installazione degli apparecchi con premi in denaro. Alla compagnia ricorrente era stato recapitato il provvedimento di chiusura/delocalizzazione della sala scommesse sita a Castelfranco Emilia.
I giudici hanno preso con favore le esigenze cautelari in considerazione del pregiudizio grave e irreparabile derivante dal provvedimento impugnato, pur mantenendo la necessità di approfondire il piano fattuale riguardo al motivo di gravame inerente le misurazioni delle distanze della sala gioco in questione dai luoghi sensibili di cui alla normativa regionale. Il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Emilia Romagna ha accolto la domanda cautelare e ha sospeso l’efficacia del provvedimento impugnato. La questione della misurazione delle distanze causa da tempo scontentezza anche perché ogni Comune ha un proprio metodo e nei piccoli centri spesso le imprese vengono costrette a migrare fino in aperta campagna dove manca addirittura il collegamento alla rete elettrica. Se ci sarà il riordino del gioco, questo è un problema che il Governo deve risolvere con urgenza e soprattutto il metodo di misurazione deve necessariamente essere unificato su tutto il territorio nazionale.
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