Franco Mirabella in videoconferenza all’evento  “Ricostruire capitale sociale per combattere le disuguaglianze”.

Franco Mirabella in videoconferenza all’evento  “Ricostruire capitale sociale per combattere le disuguaglianze”.

E’ stato  organizzato l’ evento con l’Associazione Democratici per Milano e AreaDem Lombardia molto importante perché mette in evidenza una questione fondamentale in questo momento chiedendo alla politica di affrontare meglio, e migliorare nel modo migliore tutto ciò che ha fatto in passato. Con il professor Enrico Giovannini, Portavoce di ASviS Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile e con la professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, Prorettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore si è discusso sul problema delle disuguaglianze e degli impoveriti, di chi perdendo il lavoro non può piu pagare gli impegni economici presi. Con Chiara Braga, membro della Segreteria Nazionale Partito Democratico, che segue  i temi dello sviluppo sostenibile e da tempo si occupa anche di costruire insieme al resto della maggioranza le idee su cui fondare le politiche da mettere in campo utilizzando il Recovery Fund; Silvia Roggiani, Segretaria PD Milano Metropolitana e David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, che siamo contenti di avere ospitato dopo lo straordinario risultato che si è ottenuto al vertice europeo, superando i veti di Ungheria e Polonia, senza rinunciare al vincolo di rispetto delle regole europee e dello Stato di diritto, riuscendo finalmente a chiudere le questioni del Bilancio europeo e avviando il processo per il Recovery Fund.
Si parla troppo poco del tema delle diseguaglianze che invece è un tema fondamentale che deve diventarlo anche per la politica visto che i rapporti Censis in merito a questo argomento o qualsiasi rapporto che si occupa  delle condizioni sociali ed economiche del Paese segnalano che la situazione delle diseguaglianze peggiora. La povertà diffusa riguarda fasce di persone che si sono trovate e si stanno trovando in situazioni di impoverimento che non permette loro di poter continuare a sostenere gli impegni presi e di conseguenza si ritrovano in situazioni di povertà.
Questo argomento  coinvolge molti lavoratori che lavorando a nero non hanno la possibilità di accedere ai sostegni e ristori che lo Stato a messo a disposizione perché non riconosciuti. Il reddito di emergenza è una risposta sicuramente insufficiente a questo tema.
Non si può pensare di mettere solamente in campo i ristori, la cassa integrazione e gli ammortizzatori sociali per far fronte a un’emergenza, ma occorrono strategie politiche attive fermare questa povertà e poter dare opportunità diffuse, ricordandoci sempre che le differenze economiche creano differenze di possibilità di poter usufruire degli stessi servizi  tecnologici, d’istruzione ed altro da far si che non tutti abbiano lo stesso diritto di conoscenza. Questo è ciò di cui vogliamo discutere.
L’amministrazione comunale milanese  ha provato a dare ristori e ad impiegare al meglio le risorse che anche il Governo ha messo a disposizione per affrontare i temi dell’indigenza.
Questo è un aspetto che la politica deve affrontare. Antonella Sciarrone Alibrandi che si occupa da diverso tempo degli impoveriti dichiara che si tratta  di persone che hanno visto il loro reddito cambiare così drasticamente da trovarsi in condizioni molto difficile tanto da non poter  più riuscite a far fronte agli impegni che avevano preso precedentemente e questo li ha fatti scivolare in una situazione di grandissima difficoltà, che hanno vissuto spesso in totale solitudine.
La Professoressa ha parlato di una serie di studi e proposte sui singoli temi, per poter aiutare queste persone.
Il Professor Enrico Giovannini, Portavoce di ASviS Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, ha rilasciato diverse interviste dove ha cercato di stimolare il Governo e la politica ad avere una risposta più pronta e un indirizzo più efficace rispetto ai temi dello sviluppo sostenibile, che non è solo quello ambientale ma è soprattutto quello civile e sociale.
A David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, sono andati i complimenti per i risultati ottenuti sul Recovery Fund, per non aver ceduto sui principi e aver ottenuto comunque un risultato importante.
Sassoli si è espresso con passione e franchezza.
Le riforme sono storicamente difficili da fare in questo Paese eppure credo che le dovremmo fare.
Il Parlamento speriamo  abbia assunto l’impegno di affrontare alcune riforme.
Non basta sicuramente avere a disposizione delle risorse e credo che questo sia un tema che vada introiettato.
Servono riforme, dalla Giustizia a alla Pubblica Amministrazione.
Per concludere, questa iniziativa rileva la consapevolezza che le cose non torneranno come prima, cambierà tutto, il modo di lavorare, il modo di muoversi, il modo di stare insieme e di concepire le città.
La sfida vera che abbiamo davanti è quella di anticipare cosa dovremmo fare alla fine di questa pandemia, avendo in mente che il tema delle diseguaglianze è fondamentale e va affrontato.
Inoltre c’è anche la tensione che si sente spesso nelle discussioni sulla consapevolezza che in questo Paese, sicuramente è importante progettare ma poi la difficoltà e realizzare ciò che si è progettato,  a concretizzare tante delle proposte e tante delle idee che ci sono perché non sempre abbiamo una struttura che ci consente di farlo. Il Paese deve ripartire realizzando in tempi rapidi, ragionevoli e consoni i progetti con tutte le sfide che si presenteranno. Proseguiremo questo lavoro con nuove iniziative perché penso che anche le associazioni, oltre che al Partito Democratico, debbano pensare a come progettare il futuro e non perderci soltanto dentro i meandri di un teatrino della politica che purtroppo ogni tanto riprende a prevalere.

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