Il Consiglio di Stato respinge ricorso di sospensione attività del gioco
Il rischio di contagio prevale sul danno che subiscono le imprese del gioco legale.
Quanto scriviamo nel sottotitolo con l’aggiunta di “necessarie valutazioni scientifiche complete” rappresenta la motivazione del Pres. della III Sezione del Consiglio di Stato per la quale ha respinto ben 10 decreti di richiesta di sospensione del DPCM del 14 gennaio 2021. Dunque le sale giochi, delle scommesse, bingo e Casinò anche se svolgono attività in locali adibiti ad altre attività restano chiusi. Respinta la richiesta cautelare per misure di precauzione la Camera di Consiglio ha però fissato una udienza di cui non conosciamo l’esito rivolta ai Giudici Amministrativi e consiglia: “Al di là dalla mera natura “non essenziale” dell’attività proibita (che non sembra decisiva giacché, nella fattispecie, oltre a produrre redditi per gli operatori e alle famiglie dei loro addetti, essa produce introiti importanti per l’Agenzia erariale), ciò che determina la non accoglibilità in questa sede cautelare della istanza è la natura prioritaria della precauzione per la salute pubblica, tale natura prioritaria mantenendosi pur a fronte di un rischio “potenziale” e “presunto” e ferme le eventuali, successive conseguenze di ordine patrimoniale ove, nelle successive fasi del giudizio, un compiuto, specifico e approfondito accertamento scientifico dimostrasse che il dubbio e la indicazione presuntiva del C.T.S. non corrispondevano ad un reale fattore di rischio contagio”. Comprendiamo la preoccupazione del rischio contagio ma già da più parti si afferma che i luoghi in cui si pratica il gioco legale non possono essere considerati ”cluster” in cui si origina la pandemia. Vedremo cosa decideranno i tribunali amministrativi ma intanto il gestori e i lavoratori del gioco legale protestano.
Solo gli utenti registrati possono commentare. Clicca qui