Baretta ha chiesto equilibrio e certezze, Garavaglia vuole le riforme

Baretta ha chiesto equilibrio e certezze, Garavaglia vuole le riforme

Secondo l’On. Baretta bisogna ripartire dalla Conferenza Stato Regioni che ha lasciato alcuni nodi aperti, mentre il deputato Garavaglia afferma che vanno riformate le leggi regionali.

Secondo il sottosegretario al MEF Baretta, che è intervenuto all’incontro di ACADI a Roma, l’M5S sta rivedendo la sua posizione sul tema dei giochi pubblici, ma non ha spiegato cosa vuole rivedere. Ad ogni modo uno dei punti cruciali sarebbe quello delle distanze che in alcune Regioni sono più ragionevoli e in altre molto severe, quindi ha sottolineato: “Un’applicazione come quella del Piemonte ha dato una risposta negativa, perciò se vogliamo trovare un equilibrio deve esserci la certezza economica e normativa, Vanno poi qualificati i punti vendita del gioco e la certezza sugli investimenti soprattutto quando vengono fatti da multinazionali”. Poi, premettendo che il Governo ha chiesto 800 milioni, ha assicurato che in cambio il Governo riprenderà l’itinerario della Conferenza Unificata ma serve massima unità nel settore. Non si tratterebbe di una ricompensa economica, ma per combattere l’illegalità ed ha concluso dichiarando “Proviamoci, la volontà c’è, vediamo se riusciamo a fare passi avanti”. A fronte di questa dichiarazione noi ci chiediamo: in Conferenza unificata il Governo Renzi non s’è presentato, ma l’On. Baretta c’era; allora perché non è subito intervenuto con le sue proposte?

Il deputato Massimo Garavaglia della Lega parla di caos

Il deputato Massimo Garavaglia, anch’esso intervenuto all’incontro, ha rivolto la chiara accusa al Governo di non aver fatto niente, perciò è nato il caos ed ha parlato di ipocrisia spiegando: “Se il tema è quello della ludopatia, affrontiamolo e avanziamo proposte. Vedendo i numeri dei ludopatici si nota che essi sono imbarazzanti. Messi a confronto con una opinione pubblica, i numeri dicono una cosa diversa e quindi bisogna risolvere questa situazione se vogliamo colpire in fenomeno. Dobbiamo bloccare chi gioca troppo e non sparare nel mucchio”. Perciò ha proposto una specie di DASPO, ma anche in questo caso ricordiamo che allora la Lega ha governato assieme al M5S. Per concludere possiamo dire che a parole le intenzioni sono buone, ma i fatti concreti tarderanno a essere messi in pratica. Gli operatori del gioco sono totalmente disarmati di fronte al potere politico a loro resta solo da consolarsi con la speranza.

 

M.R.

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