Baretta ha annunciato il riordino del gioco nel 2021 e i bandi delle gare al 2022
L’On. Baretta ha riconosciuto che il gioco legale è un alleato contro l’illegalità e che c’è bisogno di una riforma perché crea un certo malessere tra la popolazione.
Intervenendo alla tavola rotonda che trattava del gioco legale, Baretta ha riconosciuto che il tema è scabroso e che ha generato un controverso dibattitto politico. Comunque ha riconosciuto che se lo Stato non terrà il gioco sotto controllo, il comparto è destinato a sparire perciò, pur senza ricorrere a sistemi liberisti, bisogna trovare una quadratura sulle regole da adottare poi ha affermato: “Dobbiamo avere tutti insieme una strategia condivisa e credo che serva un riassetto complessivo nel 2021 per poi spostare le nuove gare al 2022 per farle con bandi coerenti con la riforma che credo sia necessaria”. Insomma il gioco deve essere riportato in una condizione normale che non occupi tutta la nostra vita ma solo una parte secondaria. Per fare tutto ciò, secondo l’On. Baretta, bisogna combattere l’illegalità, le patologie e i sistemi di diffusione che creano la dipendenza.
Le slot la maggior causa della dipendenza
Addossando la patologia da gioco alle slot, anche se lotterie, gioco online, scommesse e altre forme di gioco non sono state perseguitate come le slot, Baretta ha spiegato: “Un altro elemento su cui siamo intervenuti è stata la pubblicità perché stimola la compulsività e in proposito stiamo vagliando altri elementi che la possono produrre”.
Qualche parola l’Onorevole l’ha poi spesa sulla reputazione delle aziende che negli ultimi anni è stata fortemente compromessa e che deve essere recuperata. In buona sostanza il controllo pubblico è una garanzia, anche per le concessioni, il cui regime è ancora valido. Comunque bisogna ricominciare dall’accordo Stato-Regioni e creare un quadro omogeneo a livello nazionale. Leggendo tra le righe delle parole dell’On. Baretta si intravede una ulteriore volontà di ridurre la diffusione del gioco per porre un argine alla illegalità. Ma la trattativa con le Regioni non sarà certamente un ostacolo facile da superare, come non sarà facile ottenere un sistema omogeneo valido su tutto il territorio nazionale perché la differenza del benessere tra le Regioni del Sud e quelle del Nord è davvero notevole sotto ogni punto di vista.
M.R.
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