Anche la Spagna vara moderatamente la legge sulle distanze

Anche la Spagna vara moderatamente la legge sulle distanze

La recente modifica della legge spagnola sul gioco, soprattutto nei Casinò e nelle sale delle scommesse, tutela i minori e stabilisce le distanze tra i luoghi del gioco ma non complica la vita degli operatori applicando l’astrusa clausola sui luoghi sensibili.

 

Torniamo brevemente su quanto ha stabilito la normativa Regionale dell’Emilia Romagna relativamente alle distanze che devono intercorrere tra diversi luoghi del gioco, di cui abbiamo ampiamente disquisito in un precedente articolo di Mondo Automatico, e cogliamo l’occasione per capire come gestiscono il settore del gioco a premi in denaro altri Paesi dell’Unione Europea.

Tra le tante contestazioni rivolte alle nuova normativa emiliano-romagnola, non compaiono opposizioni di principio alla stessa perché ovviamente gli operatori comprendono che più ambienti del gioco non possono essere localizzati in spazi molto ridotti. Invece da più parti si contesta l’assenza di luoghi alternativi dove il gioco può essere praticato in modo agevole per cittadini e aziende, oltre all’arbitrio delle Amministrazioni locali che consente loro di stabilire, secondo principi casuali o di convenienza, luoghi in cui il gioco è vietato perché dichiarati Sensibili o di Aggregazione”. In quanto alla definizione “ Sensibile”, è comprensibile che nei pressi di un luogo di Culto, una Scuola, un edifico in cui si esercita una importante funzione sociale possa essere inopportuno attivare una impresa del divertimento, ma definire in modo generico e arbitrario come “Sensibile” una piazza, una strada molto frequentata, una stazione ferroviaria o altri luoghi simili, che per loro natura sono frequentati da folle di cittadini, appare una esagerazione.

 

L’UE cambia le regole con moderazione

 

Nel 2017, in molti Paesi dell’Unione sono stati rivisti radicalmente i regolamenti del gioco a premi in denaro per garantire una gestione compatibile con le esigenze dei cittadini e porre un limite alla proliferazione di nuovi ambienti a seguito dell’approvazione da parte di Bruxelles delle norme che regolano la gestione nei Casinò e nelle Scommesse sportive, ma noi ci occupiamo delle legge spagnola. In Spagna, che sappiamo essere un Paese a forte vocazione regionale anche nel modo di gestire il gioco perché tutte le Regioni godono di piena autonomia, la nuova legislazione, pur massimizzando la protezione dei minori e la prevenzione della dipendenza da gioco, il nuovo regolamento prevede una distanza minima tra due sale di 250 metri e non discrimina minimamente la natura dei luoghi con definizioni fantasiose perché qualsiasi luogo pubblico può, in determinate condizioni e momenti, essere “pro tempore” sensibile.

La modifica non ha trovato ostacoli da parte dell’industria e degli operatori spagnoli che ne hanno recepito e accettato il fine ultimo che in effetti consiste nella gestione sociale di un comparto molto sensibile, ma anche perché non richiede eccessivi sacrifici economici né impedisce alle aziende di svolgere il proprio lavoro nella legalità.

Nella modifica spagnola hanno trovato spazio anche le attività dei Casinò ai quali è consentito di aprire una filiale, ma con superfici dedicate al gioco ridotte rispetto alle sedi centrali.

Come vediamo, Paesi con lunga tradizione e storia nella gestione di attività ludiche, e di gioco, compreso quello con premi in denaro, non viene demonizzato ma regolato con moderazione ed intelligenza perché ritenuto economicamente utile e socialmente accettabile.

 

M.R.

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