Il comparto dell’Amusement chiede aiuto all’Europa

Il comparto dell’Amusement chiede aiuto all’Europa

L’europarlamentare Rosanna Conte ha scritto al Ministro Giorgetti e ha chiesto modifiche di alcuni provvedimenti.

La Sig.ra Conte ha chiesto la modifica dei provvedimenti che ingiustamente equiparano l’Amusement agli apparecchi con vincite in denaro che rendono irrealizzabili le omologazioni. Certamente fare un confronto tra le due forme di gioco non è solo impossibile, ma blocca anche la possibilità per l’industria di adeguarsi all’evoluzione degli apparecchi di puro divertimento nel nostro Paese. Tuttavia è in corso una onda di retorica che divide le due categorie, quella dei buoni contro l’azzardo e quella dei cattivi che sono soprattutto i concessionari di ADM.

La sig.ra Imma Romano, responsabile PR di CODERE Italia, ha presentato il Libro Nero dell’Azzardo e ha chiesto di parlare, ma non è stato possibile (non sappiamo perché). E’ stata preferita la solita retorica, quindi non s’è sviluppato un confronto a scapito di quella che chiamiamo “Democrazia”. Il comparto continua ad operare privo di una regolamentazione aggiornata ai tempi che stiamo vivendo venendo con ciò meno ai requisiti da molti invocati “L’innovazione tecnologica, la qualificazione e una maggiore responsabilità degli operatori nonché l’informazione che favorisce i consumatori”.

Gli incontri si susseguono ma sono incontri tra due mondi

Per il comparto del divertimento è stato coniato il sostantivo “Terzo Settore”, che dovrebbe unire le esigenze di tutti due i comparti, ma sembra che nei confronti dell’Amusement prevalgano i pregiudizi che impediscono di capire quale potrebbe essere l’alternativa che permetta di lavorare parallelamente con macchinari del tutto diversi.

Come ha ricordato Vanni Ferro di NEW ASGI, l’ultima proroga scadrà il 31 dicembre 2024 e già si chiede di procedere ad una altra proroga perché gli apparecchi esteri non possono essere importati a causa dell’omologazione e delle regole tecniche che richiede l’Italia; e questo crea un grande problema. Speriamo che la richiesta pervenuta alla Commissione Europea venga recepita e che si apra un confronto sincero che consenta di convivere e operare nei due comparti gli apparecchi nella diversità

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