Il decreto attuativo per l’Online crea perplessità

Il decreto attuativo per l’Online crea perplessità

Sui contenuti della Delega Fiscale per il gioco pubblico ci sono state numerose perplessità circa il modello distributivo del testo di legge che sembrava inadeguato.

Ora il decreto attuativo è stato approvato in via preliminare, ma appare peggio di quanto si pensava dal testo della Delega, così valuta la situazione odierna l’avv. Bloise. Era stata nominata una Commissione di esperti dal MEF che hanno valorizzato solo lo stato economico, ma il provvedimento appare negativo. Certo non serviva una Commissione di esperti per operare un semplice calcolo di 300 milioni di euro e un bando di 50 milioni per le concessioni al prezzo di 7 milioni l’una. E’ mancato il coraggio e c’è stata indifferenza circa i posti di lavoro che esistono nel settore, oltre al pluralismo garantito dalle piccole e medie imprese italiane rispetto ai marchi storici che di italiano hanno ormai solo il nome. Il vero problema però è quello che questo metodo possa servire come prova generale per il riordino del gioco fisico. Perché causeranno un ulteriore limite e maggiori difficoltà per normare regole omogenee data la debolezza dei rapporti con le Regioni. Anche l’Introduzione dell’albo dei PVR non è piaciuta perché si è pensato solo a fare cassa (200 euro per locale il primo anno e 150 dal secondo), mentre la rete di raccolta dei PVR potrebbe rendere molto di più. La rete fisica è stata totalmente abbandonata mentre aspettava un riordino, ma con queste premesse possiamo arguire che non c’è la volontà né la capacità di portare il Riordino a compimento.

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