Il riordino del gioco deve garantire una offerta ordinata e sicura
Come verrà riordinato il gioco pubblico è stato discusso a Roma nella “Sala delle Bandiere” del Parlamento europeo.
L’Osservatorio sui Giochi rileva da tempo l’esigenza di un complessivo riordino del gioco pubblico in Italia e ora sembra che questo percorso stia prendendo forma considerando che i provvedimenti e gli aggiustamenti che negli anni sono stati attuati dallo Stato e dalle Regioni non seguono i criteri di omogeneità. Naturalmente anche i nuovi sviluppi tecnologici non hanno creato poche difficoltà agli imprenditori e hanno messo a rischio la tenuta del settore. Nel merito il riordino dovrebbe avere come obbiettivo quello di operare con massima attenzione per realizzare un sistema avanzato e sicuro, ma compatibile con gli equilibri esistenti.
Massima attenzione al gioco online, che con il Covid ha subito una vera impennata e assorbito oltre 73 miliardi di euro, mentre il gioco fisico scendeva a meno di 69 miliardi. Per il gioco fisico sono necessari interventi urgenti e organici con l’incedere delle scommesse sportive operate attraverso piattaforme illegali. Anche il Federalismo sul gioco pubblico dovrebbe essere rivisto con le Regioni e i Comuni che legiferano in ordine sparso comprese le distanze dai luoghi sensibili e gli orari dell’offerta del gioco. Quindi c’è bisogno di formazione e di valorizzare il ruolo degli esercenti che assicurano risorse all’erario, oltre a consolidare la filiera che è importante per il nostro Paese.
È assolutamente necessaria una analisi del gioco illegale
Anche secondo l’Eurispes manca una analisi approfondita sulla realtà del gioco illegale sia sul gioco fisico, che sull’online essa è necessaria per distinguere tra legale e illegale, che spesso si qualifica come legale, ma non è autorizzato né può essere controllato dall’ADM. Anche la dipendenza da gioco d’azzardo necessita di studi e di adeguati protocolli per la cura dei soggetti patologici. In sostanza sembra semplice riordinare il gioco dopo anni di confusione, ma servirà un grande impegno e soprattutto una approfondita ricerca che deve continuare negli anni.
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