L’On. Marco Zanni pone una domanda sugli E-Sport e l’Europa risponde
L’europarlamentare Marco Zanni ha presentato una interrogazione alla Commissione Europea sulla regolamentazione degli E-sport e la Commissione ha risposto con alcune contro domande.
Dunque sappiamo che circa 30 milioni di appassionati amano gli E-Sport che comportano un giro di affari di 30 milioni di euro in Europa mentre nel mondo superano un miliardo, perciò rappresentano una vera novità nel settore del divertimento. Naturalmente la Commissione afferma di non essere al corrente dei problemi sorti in Italia dove l’ADM ha chiuso alcune sale degli E-sport per la solita storia dell’omologazione anche per giochi senza vincita in denaro. Ad ogni modo diversi Paesi europei hanno emanato norme per la pratica degli E-sport mentre l’Italia, sempre ultima della classe, ha presentato soltanto un disegno di legge.
Quindi la Commissione ha risposto e ha posto tre domande:
1) Se le autorità italiane hanno inviato le informazioni richieste all’interrogazione E-002141/2022;
2) Se ritiene che la regolamentazione spetti a un organo nazionale come l’ADM;
3) Se intende regolamentare il settore come in Europa per garantire una normativa omogenea tra gli Stati membri.
Dalla risposta della Commissione possiamo dedurre che, come sempre avviene, le nostre richieste hanno la caratteristica della superficialità e che quindi la Commissione, in assenza di fatti concreti, non può né dare consigli né emanare direttive. Quando si è parte di una struttura economico-politica come fosse una normale società di fatto è indispensabile non solo chiedere, ma anche motivare la richiesta e documentarla. Questo atteggiamento ci fa capire qual’è il nostro modo di operare così i nostri amici stranieri non riescono a capire di cosa stiamo parlando
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