A Bolzano il proibizionismo ha alimentato l’illegalità
La Provincia altoatesina, dopo l’emanazione delle leggi 13 del 2010 e 17 del 2012, ha subito una impennata del gioco illegale.
Si pensava di estirpare il gioco patologico nella Provincia di Bolzano quando già nel 2010 venne emanata la legge n°13 cui seguì nel 2012 la n° 17, ma i risultati sono diversi.
Parliamo dei giochi con vincita in denaro autorizzati dallo Stato che preoccupavano le autorità di Bolzano e Provincia perchè prefiguravano la fattispecie del gioco d’azzardo e causavano la dipendenza da gioco perciò, forte dell’autonomia di cui gode la Provincia, nel 2010 vennero fissati i parametri di distanza minima dai cosiddetti luoghi sensibili (incluse le fermate degli autobus) in 300 metri, poi cominciarono le rimozioni dalle sale giochi con la fissazione della decadenza delle autorizzazioni.
Il Modello Bolzano non ha funzionato
Prima delle leggi 13 e 17, grazie allo Statuto di autonomia dell’Alto Adige, la Regione percepiva i nove decimi del prelievo fiscale derivante dai giochi. Il vantaggio sulle amministrazioni di altre Regioni italiane che non ricevono soldi dal gioco è andato ovviamente perduto assieme a numerosi posti di lavoro ma c’è stata anche una vasta mobilitazione popolare contro ogni forma di proibizionismo perché i cittadini volevano giocare secondo una formula legale. Se il divieto avesse dato risultati positivi, ob-torto collo i cittadini avrebbero dovuto ricredersi ed accettare il divieto, invece un nuovo fenomeno ha preso il posto del Gioco Legale. A Bolzano si sono fatti largo i”Totem” che per loro natura dovrebbero essere utilizzati nei servizi o al massimo fornire giochi promozionali, mentre vengono usati come giochi con premi in denaro. La legislazione Provinciale/Regionale non ha dato dunque l’esito sperato e i malati di gioco presi in cura dai servizi medici sono cresciuti. L’assessore alla salute della Provincia autonoma Marta Stocker ha riferito che il numero dei malati è passato da 139 a 297. Certo non è una notizia piacevole e consigliamo i colleghi di non cavalcarla, ma che il progetto di Bolzano sia stato un fallimento è indiscutibile e d’altro canto tutti gli esperti confermano che il Proibizionismo non paga mai.
Forse la via da percorrere per evitare l’abuso di gioco è proprio quella consigliata da Sapar che ha ripetutamente chiesto di parlare di Gioco Legale a Carte Scoperte. Si tratta di spiegare il funzionamento del gioco, di informare i cittadini sugli obiettivi che un giocatore può perseguire giocando in un apparecchio automatico perché i dibattiti a porte chiuse tra psicoterapeuti, esperti della psicologia umana e istituzioni mediche non dissuadono la popolazione che ama divertirsi con le slot machines.
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