La Fase 3 presenta tante incognite
Dopo la riapertura dei luoghi del gioco, dovuta alla cosiddetta Fase 2, tutti aspettano la Fase 3 sotto la spada di Damocle dell’incertezza.
Dunque il Covid 19 non è certo scomparso, ma il Lockdown sembra averlo addomesticato in Italia e ora siamo tutti in attesa di verificare gli effetti positivi che susciteranno le misure di protezione previste nei protocolli emanati dal Governo con la collaborazione delle Autorità sanitarie. Se non si verificherà una seconda ondata di infezione in Autunno, come prevedono molti specialisti di epidemie, dovremmo avere una liberazione totale delle attività del gioco, ma il Governo ha delegato alle Regioni la responsabilità di consentire la riapertura delle sale secondo propri parametri e provvedimenti. Sappiamo bene che molte Regioni sono del tutto contrarie alla pratica dei giochi, quindi non possiamo ipotizzare che finisca tutto a “tarallucci e vino” e d’altro canto ogni Regione agisce secondo propri protocolli, ma anche quelle che non sono avverse al gioco si limitano ad attuare le linee guida approvate dalla conferenza delle Regioni. La Fase 3 presenta forti incognite, sempre ammesso che venga attuata, perché dobbiamo attendere i risultati della Fase2 durante la quale viene monitorata l’evoluzione epidemiologica. Agli operatori del comparto dei giochi è consigliata la massima prudenza perché anche i Monopoli hanno assicurato che, per quanto ricade nella loro competenza, controlleranno severamente se vengono rispettate le misure igieniche, di prevenzione e protezione sanitaria. L’Agenzia punirà ogni violazione a cominciare da una diffida, poi si passa alla sospensione dell’attività. “Che sarà, sarààà…”recitava una vecchia canzone, ma intanto allo Stato mancano quasi 2 miliardi di entrate fiscali venute meno nel secondo quadrimestre 2020.
M.R.
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