La fase 2 apre la speranza al rilancio dei giochi, ma “Attenti al Lupo”
La fase due sta dimostrando che gli italiani in maggioranza sono cittadini responsabili, ma per la Fase 3 c’è tempo.
Con un Decreto il Premier Conte ha dato il via alla riapertura dell’attività commerciali, ma a certe condizioni stabilite in ben 21 punti del decreto. In linea di principio possiamo comprendere che il Virus non è scomparso, quindi servono comportamenti responsabili da parte dei cittadini, ma se non c’è chiarezza si torna alla questione territoriale che crea figli e figliastri. Nell’incontro del Consiglio dei Ministri con i Governatori delle Regioni s’è discusso anche dei locali del gioco in merito alle prossime aperture che rientrano tra le disponibilità del Governo ma che consentono interventi o aggiustamenti alle Regioni. Le misure che consentono l’apertura hanno comunque carattere limitativo e le autorità devono rispettare i principi di adeguatezza e proporzionalità anche attraverso provvedimenti ideati e stabiliti dalle norme emergenziali, e qui si ricade nella “questione territoriale e nell’autonomia delle Regioni”.
Nella bozza del Decreto è previsto che per garantire il corretto svolgimento delle attività economiche si deve dare la precedenza alla sicurezza e il compito di controllare è affidato alle Regioni. Ora, se le Regioni monitoreranno la funzionalità del sistema sanitario nazionale, non c’è niente da obbiettare, ma se, come è già avvenuto, le regole dettate dal Governo non verranno applicate in modo omogeneo e ricadranno nelle fauci delle diverse disposizioni regionali, allora sarà una brutta ripartenza per il “Sistema Gioco Italia” che dovrà ancora subire misure restrittive e diverse tra regioni e aree territoriali. Attualmente i Governatori premono per una accelerazione della ripresa produttiva ma, se procederanno in ordine sparso, il settore del gioco legale si troverà in una situazione anche peggiore di prima del Covid 19. Se per ripartire servono linee guida, ben vengano, ma Uguali per Tutte le Regioni e per tutte le attività, altrimenti l’anelata Fase 3 non avrebbe molto senso né servirebbe alle aziende del gioco legale.
M.R.
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