Timidi tentativi di riaprire le sale nel Lazio

Timidi tentativi di riaprire le sale nel Lazio

Mentre nel Lazio i Circoli ricreativi possono riaprire, per giochi e scommesse mancano ancora le linee guida anche per i Parchi tematici e da divertimento.

La stagione estiva incombe e il Pres. Zingaretti ha permesso la riapertura di molte attività ma a patto che si rispettino le regole e si mantengano i comportamenti virtuosi che gli italiani hanno mostrato negli ultimi mesi. Ovviamente i principi restano quelli della prudenza nell’intento di proteggere la salute di tutti, ma le aziende sono allo stremo, soprattutto quelle del gioco legale.

Assistiamo a prove tecniche di riapertura per allineare il Lazio ad altre Regioni

Si, stiamo vivendo un periodo di prove tecniche per riaprire i luoghi del gioco, purtroppo molti tipi di giochi vengono ancora esclusi e il PREU di febbraio deve essere pagato come per i mesi che seguono perché il PREU non viene cancellato, ma solo rinviato a fine luglio. Alcuni politici avveduti hanno sollecitato il Governo a far riaprire il gioco pubblico, ma il Governo aspetta il parere delle autorità sanitarie. Quando arriverà il protocollo sanitario il Pres. del Consiglio potrebbe approvare le linee guida, ma intanto il gioco legale resta in fondo alla lista delle riaperture. Come in tante altre vicende economico-politiche, l’Italia si distingue dal resto d’Europa dove il gioco legale non viene ostracizzato ma è diventato un bancomat per le più impellenti necessità finanziarie dello Stato, come si evince dalla richiesta di prelievo sulle scommesse dello 0,5% per sostenere lo sport. La risposta alle richieste del settore è stata la seguente: “I lavoratori del comparto restano senza cassa integrazione rischiando addirittura il posto di lavoro”. Insomma la FASE 2 non viene vissuta per tutti i settori allo stesso modo. Infatti il Pres. Conte ha affermato che non si sta ancora discutendo sul destino di un settore produttivo come quello del gioco pubblico e ha anche ventilato l’incertezza di un eventuale smantellamento o del mantenimento di migliaia di esercizi che garantiscono lavoro a oltre 150mila cittadini italiani. La situazione appare alquanto complicata e il gioco legale vive come un acrobata che tenta di attraversare una fune instabile tesa sopra un burrone.

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