L’imposta sugli intrattenimenti è stata sospesa, ma fino a quando?
Il Covid 19 ha fatto slittare una serie di adempimenti fiscali, ma non si conosce la scadenza e nessuno sa dirlo. Un Grido di aiuto si solleva tra gli operatori del divertimento.
L’imposta sugli intrattenimenti è stata sospesa, ma nessuno conosce fino a quando e nessuno ha mai chiesto all’Amministrazione delucidazioni. Parliamo di decine di migliaia di apparecchi da intrattenimento senza premi in denaro i cui gestori non conoscono cosa devono fare e che hanno chiesto chiarimenti, ma nemmeno l’Agenzia dei Monopoli s’è curata di informare salvo fornire alcune informazioni sul pagamento dell’ISI. Circolano vaghe informazioni secondo le quali il pagamento slitterebbe a giugno, ma per il momento ufficialmente il 30 aprile dovrebbero pagare le categorie colpite dall’emergenza del Coronavirus, mentre per l’ISI nessuno lo sa precisamente. Gli operatori chiedono informazioni a consulenti e commercialisti in mancanza di chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate, ma sarebbe il caso che intervenissero le Associazioni per individuare assieme agli esercenti come procedere. Il Cura Italia doveva dare respiro finanziario agli operatori del divertimento che hanno urgente bisogno di liquidità a causa della chiusura delle aziende, intanto devono pagare anche il canone concessorio. Speriamo che i concessionari sospendano il pagamento senza applicare sanzioni e interessi fino alla ripresa delle attività seguendo il consiglio dell’On. Baretta che ha detto: “Serve il contributo di tutti, dei sindacati e delle associazioni per poter percorrere un percorso condiviso”.
In questo momento torna di attualità la vecchia canzone napoletana che recita “….Io ti chiamo e non rispondi per far dispetto a me….”.
Che Dio ce la mandi buona!
Massimo Ranalli
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