L’Avv. Bloise analizza la gara per l’assegnazione delle concessioni del gioco di Awp e Vlt
Il testo della legge di bilancio 2020 contiene gli elementi necessari per l’indizione del bando di gara per l’assegnazione delle concessioni per il gioco, ma presenta una struttura diversa da quella attuale.
Per le aziende che parteciperanno al bando si presenta un mercato diverso da quello che conosciamo. Tutti ne parlano e l’Avv. Bloise ci fa un quadro complessivo, ma dettagliato e previsionale dopo che il Consiglio dei Ministri ha licenziato il testo della legge di bilancio. L’Avv. inizia la sua analisi così: “Innanzitutto la prima novità è costituita dal fatto che la gara è stata anticipata rispetto alla scadenza delle attuali concessioni, infatti dovrà essere indetta entro il 31.12.2020 e probabilmente le nuove concessioni saranno firmate a fine 2021 o inizio 2022”.
Ma le vere novità sono altre, e non di poco spessore
Infatti se il testo non subirà modifiche, ipotesi poco plausibile, la struttura del mercato e delle concessioni non sarebbe affatto uguale a quella attuale, ma connotata da grosse differenze – afferma l’Avvocato Bloise e spiega – “La procedura, pur essendo aperta, cioè senza un numero predeterminato di concorrenti, non discriminatoria per non precludere la partecipazione a taluni soggetti, nel rispetto dei principi atti ad assicurare imparzialità, trasparenza e par condicio tra i partecipanti, e competitiva, quindi con la previsione di offerte economiche al rialzo, vi possono partecipare soggetti che già esercitano attività di raccolta del gioco in uno degli Stati dello spazio economico europeo, avendovi la sede legale, ovvero operativa, sulla base di valido ed efficace titolo abilitativo rilasciato secondo le disposizioni vigenti nell’ordinamento di tale Stato, di dimostrata qualificazione morale, tecnica ed economica”. Quindi non sappiamo se nel bando vero è prevista l’indicazione sul livello di raccolta minima per poter partecipare. Poi non viene specificato nell’articolo che ad essere messa al bando è la conduzione operativa della rete telematica di raccolta che è contemplata nel testo, e l’Avv. Bloise si domanda: “Se ci sia la volontà di modificare il ruolo del concessionario? E chi gestirebbe la rete?”. Bloise continua le sue osservazioni sul numero degli apparecchi che per il tipo AWPR è di 250.000, quindi 15.000 in meno dell’attuale consistenza del mercato e commenta: “Soprattutto la norma non si riferisce ad apparecchi da gioco per i quali ci si impegna a far richiesta di nulla osta, ma dei diritti per apparecchi, quindi al diritto di attivare un determinato numero di apparecchi da installare nei punti vendita. In pratica chi si candita a diventare o rimanere concessionario per gli apparecchi dovrà presentare un’offerta di un minimo di 1.400 euro per apparecchio e dovrà presentare un’offerta per almeno 10.000 diritti e lo stesso discorso vale per i diritti VLT con un minimo di 2500 euro per il costo minimo di 15.50 euro”. Proseguendo l’Avv. Bloise commenta “In pratica l’intera filiera sarà potenzialmente rappresentata da soli concessionari, dei quali forse nessuno di rete, oppure quelli di rete con i diritti per gli apparecchi e con altri soggetti che invece si specializzano nella gestione delle location, dato l’impegno economico necessario per aggiudicarsi ambo le concessioni si può ipotizzare che il mercato risulterà più competitivo e più stabile. L’Unica certezza è che sarà del tutto differente da quello attuale, per dimensione, tipologia e affidabilità dei soggetti e ruoli stessi”.
Che ne sarà delle leggi regionali?
Il cosiddetto “vincolo territoriale” potrebbe derivare dalla disciplina annunciata nell’articolo 92 comma 4 che recita: “Al fine di assicurare lo svolgimento delle gare e la collocazione dei punti vendita di gioco, con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro dello sviluppo economico e dell’interno, sono fissate le regole uniformi per tutto il territorio nazionale in ordine alla distribuzione dei punti gioco”. Tra altre osservazioni l’Avvocato, in merito al frazionamento normativo che attualmente consiste nel totale appannaggio delle Regioni e dei Comuni, commenta: “Non si può non rilevare che da una parte lo strumento del decreto ministeriale, atto regolamentare, non potrebbe comunque non incidere in modo diretto in via derogatoria o abrogativa sulle leggi regionali e quanto difficile si potrebbe rivelare il confronto tra ben 3 ministeri su una tale regolamentazione”.
Abbiamo fatto uno striminzito riassunto delle osservazioni dell’Avv. Bloise che tocca i punti dolenti della nuova normativa sul bando di gara e sulla futura gestione dei giochi. Da notare che le Concessioni hanno una durata di nove anni, non rinnovabile. Chiudiamo con le parole dell’Avv. Bloise: “Le cose da migliorare in questo testo sono davvero tante”.
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