Francesco Corallo scagionato dal Tribunale di Milano
Annullato il rinvio a giudizio di Francesco Corallo per il caso BPM, la partita sulla Concessione di Global Starnet è tutta da rifare.
Il caso della concessione di Global Starnet, in cui l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli avevano disposto la decadenza quasi un anno fa, non è affatto risolto anzi la procedura prende una piega del tutto inattesa. Con la definitiva assoluzione di Francesco Corallo come socio di riferimento della società, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano su presunti finanziamenti concessi dalla Bpm milanese sotto la guida di Massimo Ponzellini, si chiudono le indagini anche sul caso Globalstarnet o comunque la Procura dovrà ricominciare tutto da capo. Le accuse rivolte a Francesco Corallo sono state considerate nulle per un vizio procedurale e di conseguenza anche il rinvio a giudizio. Il caso può apparire di poco conto, ma inciderà pesantemente sul provvedimento di decadenza della concessione che aspetta ancora la decisione del TAR del Lazio perché si basa sul ruolo svolto dall’imputato Corallo nel processo di Milano. La questione è sempre quella che prevede l’esclusione dalle gare e dalle concessioni del gioco dei soggetti condannati o indagati per associazione a delinquere. Torniamo a ripetere che al momento del rilascio della concessione il Ministero delle Finanze aveva tutti i mezzi per indagare a fondo se esistevano i presupposti di fiducia, ma è evidente che chi di dovere non ha seguito la prassi e ora l’intera impalcatura di esclusione di Global Starnet è crollata. Possiamo immaginare che mancando i presupposti sui quali si basa la decadenza della concessione il Tar del Lazio si comporterà di conseguenza. A ogni modo Francesco Corallo non è ancora fuori dal laccio legale che gli è stato teso perché è anche imputato nel caso “Rosso e Nero” che vede coinvolti Fini e Tulliani, ma il provvedimento di decadenza dovrà necessariamente essere fermato per parecchio tempo mentre le quote della società Global Starnet restano sotto sequestro e saranno gestita da due commissari. Così finiscono le storie in Italia, come una bolla di sapone, tanto vento e niente tempesta!
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